Il post rock dei Riah non ha confini
Autumnalia segna il debutto per i post-rockers bolognesi Riah. L’album è stato pubblicato il 26 novembre da Fluttery Records, ma a distanza di qualche mese i nostri hanno deciso di pubblicare una ri-edizione in vinile, uscita in Italia il 31 maggio e il 20 giugno in Germania, curata da Moment Of Collapse Records, Shove Records e Drown Within Records.
Rocco Catturani (batteria), Diego Ruggeri (basso), Flavio Di Bella (chitarra), Francesco Begnoni (chitarra/sinth) e Francesca Bonci ai visual sono una formazione dalla forte identità e dalle idee ben chiare per quanto riguarda la loro musica: un mix di post rock, math e metal con influenze che vanno dai Russian Circles ai Cult of Luna.
Toni cupi, atmosfere inquietanti e un carattere riflessivo caratterizzano le cinque tracce dell’Lp già a partire dai nove minuti di Melancolia, un pugno in faccia, un muro di suono tra post rock e math rock che lascia spazio ai ragazzi bolognesi di cacciar fuori tutta la loro potenza e quella voglia di sentirsi liberi da ogni schema. Una traccia che lungo il suo percorso varia da momenti ruvidi, dissonanti e lenti alla GSYBE ad esplosioni devastanti figli dei già citati Russian Circles, senza dimenticare improvvise accelerazioni che rendono la suite imprevedibile.
Formula vincente non si cambia, ed è così che la polverosa Il Sogno del Buio segue il percorso tracciato dalla prima strumentale: la formazione bolognese gioca con le dinamiche in un sali e scendi di emozioni contrastanti.
Più spazio per le melodie in Luce che in alcuni passaggi ricorda gli Explosions in the Sky di Wilderness. Nonostante la traccia si apra lentamente e le chitarre siano meno graffianti delle tracce precedenti, le influenze metal e post-hardcore vanno ricercate nell’utilizzo del blast beat con un sound che al crescere delle dinamiche si fa robusto e minaccioso.
Sebbene Autumnalia non è un album che spicca per innovazione, e forse in questo genere c’è ben poco da innovare, i Riah hanno sfornato un disco con carattere che brilla per l’esecuzione. La scelta di aver utilizzato delle sonorità heavy nel loro post rock aprirà loro porte internazionali.
Leggi l’intervista ai Riah QUI
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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