Ricardo Donoso: la solitudine dei numeri primi
Nel mondo del calcio il 9 è il numero di maglia dei bomberche imprimono il proprio nome nella memoria a suon di gol e giocate spettacolari. Non tira calci ad un pallone e sicuramente non indossa una maglia con un numero, ma Ricardo Donoso con la pubblicazione di Content, il suo nono album, fa il suo ingresso nell’olimpo dei fuoriclasse della musica elettronica.
A due anni di distanza da Calibrate, e a uno da Re_calibrate, il produttore statunitense, da bomber di razza, ha avuto il guizzo vincente: Content, pubblicato da Denovali, esplora territori complessi ed estremi con l’elettronica che fa da sfondo ad un lavoro che analizza il rapporto umano con la solitudine.
Citando le parole dello scrittore britannico Terry Waite in merito alla vicenda che l’ha visto prigioniero per quattro anni della Jihad islamica «L’umanità contemporanea ha perso la capacità di impegnarsi in solitudine produttiva».
Un sound in perenne evoluzione che trova in Thought Contagion un’aggressiva opera multimediale: una traccia fortemente immaginifica, glitch violenti e magmatici, arpeggiatori impazziti che contagiano la mente, un suono spaziale e sci-fi ricco di microcosmi sonori. Si cambia registro con Kinesics, dopo un intro orientaleggiante, Donoso scompone il beat, lo tritura e ne ricava un complesso e nervoso canovaccio ritmico. Data Lake ha la forma di un’ istallazione sonora: il freddo rigore del sound design incontra il paesaggio dark ambient, una scelta stilistica che richiama Alva Noto e le sue illusioni tridimensionali.
Con Simulation & Modeling Donoso forza un po’ la mano con complesse texture, la tensione elettrica iniziale diventa un’onda sonora in continuo movimento sulla quale si stagliano frenetiche percussioni tribali, un immaginario post-umano alla Pan Sonic. CrossedDestinies riprende la trama della settima traccia, un pattern ritmico di quasi sei minuti soggetto a lievi variazioni che rivelano il lato più introverso del produttore.
Non si esaurisce (per fortuna) la vena creativa di Riccardo Donoso che con questo nuovo lavoro discografico esplora una complessità di spazi e timbriche. Content è un lavoro che trasforma la solitudine (data anche dal periodo che stiamo vivendo) in dodici mondi sonori tutti da scoprire.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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