Rob Burger: un maestro di virtù
Virtuosi si nasce o si diventa?
Non tutti gli artisti hanno il dono della virtù, un concetto che va ben oltre la capacità di tradurre in espressione uno stato d’animo, un messaggio. Piuttosto è una propensione da nutrire con studio e determinazione che seguono di pari passo il desiderio di dedicarsi completamente all’arte.
È il caso di Ron Burger poli-strumentista, compositore e arrangiatore americano all’opera per il suo ultimo lavoro da solista Marching With Feathers in uscita l’11 febbraio 2022 per Western Vinyl.
Burger è un artista complesso che virtuoso probabilmente ci è nato, ma non si è fermato a questo. Membro del gruppo di musica da camera Tin Hat Trio (purtroppo scioltosi negli anni Duemila) è abile burattinaio di generi diversi che convergono nella ricerca imperitura del suono ideale.
Burger ha composto l’ennesimo colpo di scena e di studio, perfettamente bilanciato nella sua doppia tendenza che gli ha fatto accumulare una grande preparazione tecnica e accademica e una florida carriera pratica con musicisti di alto livello.
Il pezzo d’apertura Figurine è una scelta perfetta, pieno di eleganza e grazia. Secondo l’autore, il brano riesce a trasmettere chiaramente l’idea di Marching With Feathers nella sua magistrale vocazione elegiaca e pone le basi per la prima metà del disco. Attraversa altri pezzi come Waking Up Slowly e Still.
Hotel For Saints, Ground Cover e Marching With Feathers ( traccia omonima dell’album ) cambiano direzione, rispetto a quella sospensione iniziale. L’abilità virtuosistica di Burger inizia a seguire linee tratteggiate di suono, beat insistenti e un fare elettronico che ci sveglia un po’ dal sogno creato da Burger. Night Feet chiude questo viaggio mentre siamo ancora bloccati tra veglia e sonno, tra realtà ed immaginazione, tra pericolo e bellezza.
Rob Burger conferma la sua attitudine alla virtù che lo ha sempre contraddistinto nella sua scrittura e composizione. Marching With Feathers è un disco da amare.
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Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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