L’anti-conceptronica di Robbie Elizee
Tra le proposte discografiche dell’anno Robbie Elizee si rivela una scoperta nel panorama DIY sperimentale d’oltreoceano. Approdato su Soundcloud con una manciata di autoproduzioni, il caso ha voluto che KrysaliSound le scovasse; di lì al 13 giugno la collaborazione e l’esordio discografico con Cull/Machine Choir, binomio sonoro che l’artista americano ha maturato durante la passata quarantena, fondendo materia analogica e post-produzione.
Sulle linee della musica low-budget, Elizee utilizza strumenti acquistati in un banco pegni (chitarre, pedali, tastiere e mangiacassette); sorgenti dalle più disparate caratteristiche sonore registrate e poi elaborate in seconda fase via laptop. Tralasciando i rimandi al minimalismo elettronico, all’ambient e alla musica IDM, emergono chiari alcuni elementi contraddistintivi nella tecnica produttiva di Elizee, come la ricorrenza di texture astratte e loop cadenzati e l’utilizzo di giochi di riverberi ed echi a rimpolpare le scarne linee strumentali. Per di più l’artista si avvale di minuziose raffinazioni digitali e field recording che lasciano trapelare una discreta metabolizzazione sia delle frontiere ibride sia del design effettistico.
Attraverso la coniugazione di istinto e tecnologie si raccontano brevi allucinazioni ipnagogiche, traslate e compresse in 11 tracce dal minutaggio contenuto (fatta eccezione per Twenty). Godibili estetiche a parte, dietro Cull/Machine Choir si cela un affascinante contrasto: proporre una miscellanea di momenti sonori che, seppur vincolati alla forma musique concrète, lasciano all’ascoltatore libera interpretazione.
Le sonorità di Elizee mirano a riqualificare il suono nudo e crudo, in un surrogato di musica ibrida dove l’essenzialità diventa il perno attorno al quale si costruiscono architetture di godibile intensità. Da questo delicato sistema viene facile intuire il bisogno di controtendenza della nuova composizione d’avanguardia, l’esigenza di tornare ad arrangiare “per sensazioni”, prendendo le distanze dalla conceptronica. Tutti aspetti da non sottovalutare in virtù di uno scenario sperimentale sempre più in mutamento e che ci lasciano ben sperare nei futuri progetti del musicista.
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