La musica è fatta di emozioni
In uscita il 31 luglio per Denovali, Spectral è il primo album solista di Robin Schlochtermeier. Il compositore pluripremiato per film, televisione e pubblicità ha messo insieme nove pezzi ispirati alla sua recente esperienza di diventare padre. Nove strumentali per una combinazione di sound design e ambient che funzionano come echi lontani di esperienze infantili del mondo naturale e materiale.
Atmosfere misteriose cariche di meraviglia, la stessa che si cela negli occhi di un bambino che si appresta a esplorare il mondo, ritmi lenti e circolari come nel caso di Woodlouse dalle note sospese e dilatate. Lo scorrere della traccia si oppone ai ritmi frenetici della vita mentre Schlochtermeier dona alla produzione un senso di grandezza grazie all’uso dell’orchestra.
Negli otto minuti di Foghorn su un oscuro tappeto di droni si poggiano gli archi e le note del piano che cadono leggere come se fossero gocce lente e perfette. Il pizzicato dà quel senso di movimento alla traccia che ricorda il gattonare dei bimbi. Robin propone una musica neoclassica ariosa ma allo stesso tempo che verte su elementi essenziali in grado di disegnare landscape noir tali da tenere l’ascoltatore col fiato sospeso. Sonnenstaub, dalle curiose incursioni ritmiche, si basa su una trama dal grande fascino e dalla grande semplicità concepita per sottrazione. Un ricreare loop minimali che crescono per tutta la durata della traccia, senza mai veramente esplodere.
Un costante senso di meraviglia pervade la conclusiva Vapours: atmosfera ovattata costruita su un’impalcatura acustica spinta dal forte gusto per le melodie semplici.
In Spectral la sintesi granulare incontra un pianoforte verticale britannico degli anni ’50 e l’orchestra per quello che può essere riassunto attraverso le parole di Jorge Luis Borges: «La musica è fatta di emozioni attraverso i suoni; se fosse fatta solo di suoni, sarebbe una ben misera cosa».
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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