Strane anomalie per Rødhåd & VRIL
Out of Place Artefacts è il frutto dell’incontro di due menti creative, VRIL e Rødhåd. I due pilastri della techno hanno realizzato un album ispirato alle strane anomalie sparse in tutto il mondo che ancora oggi lasciano perplessi storici e archeologi, ma che li hanno portati verso questa nuova avventura.
Out of Place Artefacts, in uscita il 20 ottobre per la WSNWG di Mike Bierbach alias Rødhåd, si snoda attraverso undici tracce senza tempo, che lasciano trapelare tutta la diversa tavolozza di suoni messa in gioco da VRIL e Rødhåd.
Un respiro ampio e profondo attanaglia l’ascoltatore sin dal primo ascolto di Ennoch, suoni altisonanti e spettrali s’innalzano al cielo. Un’atmosfera dilatata ci avvolge di nero con le sue sfumature dark ambient. Una ritmica intrigante e complessa per Apophenia che ritrova nello snare e nei suoni algidi gli elementi cardine della techno berlinese; non solo, la traccia sfocia nei toni mistici che ne fanno un brano dalla facile presa mentale.
Vivide pulsazioni si presentano con Orela: la quarta traccia esplora territori acidi club oriented, coniando uno stile che mischia la ritmica spigolosa con i sintetizzatori dal sapore cosmico.
Un suono magmatico, lento e introspettivo per Geomatic, una traccia carica di tensione che si sviluppa attraverso un piccolo canovaccio ritmico che i due mandano in loop per ottenere un’atmosfera straniante.
La singhiozzante Procyon ha saputo mischiare sintetizzatori eterei e soffusi con una linea ritmica pulsante in grado di accompagnarci in una lunga distesa sintetica dal sapore quasi dub.
Out of Place Artefacts è un lavoro profondamente diverso da ciò che VRIL e Rødhåd ci avevano fatto ascoltare da solisti, eppure l’album è il risultato dello stile dei due produttori che insieme brillano e vengono messi ancora di più in luce. Un ascolto piacevole che sicuramente saprà conquistare nuovi fan, al di là dell’ascoltatore della techno.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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