Rosario Di Rosa User 43: l’arte comunica sempre!
Da una riflessione sull’arte nasce Amplified Speaking Spaces, il nuovo album del progetto del compositore siciliano Rosario Di Rosa e dei sassofonisti Stefano Maltese e Carlo Cattano.
Pubblicato dall’etichetta francese Sonic-dialogue, Amplified Speaking Spaces è composto da sei composizioni basate su partiture grafiche che lasciano ampio spazio all’improvvisazione.
L’idea dell’intero lavoro è nata per caso quest’estate, mentre Di Rosa era in vacanza a Barcellona per visitare il museo d’arte contemporanea MACBA. All’interno delle vaste sale, c’erano una serie di installazioni con voci registrate che, ciclicamente, riempivano i silenzi delle sale vuote, dando la sensazione di dialogare tra di loro.
Tutto questo ha portato il nostro a una riflessione: L’arte comunica sempre. Forse siamo noi che non siamo più in grado di ascoltarla o di scoprirla.
Nel disco vengono alternati brevi improvvisazioni come l’iniziale microsequence A – Stupor Mundi, poco più di un minuto nel quale i suoni risonanti e potenti dei due sax vengono sovrapposti a far da eco ai morbidi sintetizzatori, a lunghe strumentali come la successiva Dismiss Your Pattern.
La seconda traccia vede il ruggito del sax baritono insinuarsi dolcemente in un paesaggio costruito manipolando field recordings. Dopo aver scrutato nel buio, il sax inizia un dialogo con gli arpeggiatori combinando jazz, improvvisazione ed elettronica in un canovaccio sonoro elegante e coinvolgente, ma che soprattutto mette in luce le diverse personalità dei musicisti.
Con Overdrive Poetry Di Rosa contrappone alla trama sognante il suono tagliente e sinuoso dei sax. Ludico e lucido nella sua visione, il musicista siciliano riesce a mettere in risalto la forza narrativa dei due strumenti a fiato grazie ad una texture minimale nella quale si fondono field recordings e basse frequenze. Sul finale il paesaggio ambientale viene destrutturato esplodendo in affilati frammenti sonori.
Amplified Speaking Spaces mette in evidenza il coraggio di mettersi in gioco continuando a sperimentare con la musica. Sicuramente non è un album facile, audace, che ad ogni ascolto ti permette di scoprire dettagli nuovi. Un lavoro che solletica la curiosità e stimola la mente dell’ascoltatore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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