Ross Alexander trasforma in musica i suoni del Sahara
Memorias Vol. 2 – High Atlas to The Sahara Desert, pubblicato il 6 settembre 2019 per la londinese Discrepant, è il nuovo lavoro discografico di Ross Alexander. L’album è la naturale continuazione di Memorias Vol.1 – Bugandan Sacred Places con il quale il produttore berlinese ci aveva condotto, attraverso fieldrecordings, nei luoghi sacri del regno di Bugandan.
Con la stessa logica Alexander ha visitato un raduno di musicisti nomadi in un’oasi vicino al confine con l’Algeria, da quel viaggio sono nate le registrazioni che compongono Memorias Vol. 2.
Armato di una Yamaha DX7 e utilizzando la sintesi a modulazione di frequenza, Alexander ci consegna nove tracce dedite all’esplorazione di un suono più ambient e industriale rispetto alla musica new age affrontata nel Vol. 1.
Rumorosa e introspettiva, Amzigh Rue è la traccia con la quale si apre l’album. I suoni della notte rimbombano attraverso questa produzione che ci mette di fronte ai misteri del Sahara, tutto sembra magico e incantato, come se il deserto vivesse e respirasse di vita propria.
Il silenzio viene interrotto da Ancient Kasbah Lays In Ruin: un ambient atmosferico caldo e delicato,le modulazioni impercettibili si legano ai fieldrecordings dando un senso di protezione nonostante la musica descriva un luogo sconfinato e deserto.
In lontananza rimbombano le percussioni africane,Homage To The Cause (One Night In Marrakesh)è una danza da ballare attorno al fuoco dove il folclore locale incontra l’elettronica, un rito ancestrale proiettato ai giorni nostri.
A conclusione di un percorso sonoro che ci ha portato alla scoperta di un luogo angusto e magico allo stesso tempo, ShatteringMetalscon i suoi tintinnii e i fieldrecordings illumina e irradia la meta del nostro viaggio come il sole che guida e riscalda il deserto.
Memorias Vol. 2 – High Atlas to The Sahara Desertè un lavoro affascinante, la testimonianza di un viaggio attraverso isuoni;Ross Alexanderè stato capace di sottolineare le parti più ammalianti di un luogo che racchiude insidie e pericoli dietro ogni angolo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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