Downes racconta il suo ultimo anno attraverso la musica
Rilasciato il primo maggio 2020 da Trestle Records, Stacked Up At Zero è il nuovo LP di Ross Downes, piccoli fragili film che danno voce al difficile anno del musicista londinese.
Stacked Up At Zero è un disco che oscilla tra conforto calmo, atmosfere evocative, tensioni e momenti più viscerali. Se da un lato i sintetizzatori creano paesaggi estatici, i droni fluttuano con le ampie e profonde frequenze dei bassi, continui impulsi con la costante di un riverbero cavernoso.
L’apertura del disco è affidata all’ossessiva The Kind Animal che subito ci mette di fronte ad un paesaggio psicologico, uno scenario sci-fi nato dall’amore per il cinema da parte di Downes.
Mistero e paura si assaporano con Waking Pareidolia, ritmo rallentato e basse frequenze ci tengono a mezzaria, sospesi grazie ai pad leggeri, fluttuanti in un universo alieno. In apertura di A Day Without veniamo accolti da suoni delicati, ma passa poco che la quarta traccia si trasforma in qualcosa di oscuro e palpitante per poi calmarsi e prendere una forma astratta ed eterea. L’onirica Recovery ha un beat scarno, essenziale, che lascia ai suoni cosmici il compito di condurci in un viaggio astrale lento e rarefatto.Una landa desolata fredda è An Island Hijacked, frutto di tappeti sonori e suoni casuali generativi di matrice Autechriana. Face To Face To Face con i suoi suoni glaciali riprende l’ossessività della prima traccia e lo fa risuonando in uno spazio aperto con la costante del riverbero e con le note dei synth che fungono come un messaggio che proviene da lontano.
Stacked Up At Zero è un album oscuro ed etereo, intimo e personale, in continua mutazione, con Downes che si spinge in territori differenti, ambient, industrial, musica minimalista e contemporanea, il tutto legato dal filo conduttore che è l’elettronica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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