Russian Circles, duri e cerebrali come mai finora
I Russian Circles sono tornati in forma smagliante con l’album più heavy della loro carriera. Gnosis, pubblicato tramite Sargent House, è l’ottavo disco del trio di Chicago, mixato dall’inconfondibile Kurt Ballou (Converge). Quaranta minuti di riff brutali e intense parti ritmiche per sette tracce devastanti tra le più pesanti della carriera di Mike Sullivan (chitarra), DaveTurncrant (batteria) e Brian Cook (basso).
Il titolo dell’album deriva da gnosticismo, un insieme di antiche pratiche spirituali e filosofie esoteriche, attraverso le quali gli esseri umani possono intravedere la vera natura del divino.
L’opener Tupilak fa i conti con un andamento lento e metal alla Neurosis, un sound minaccioso caratterizzato dai feroci riff sulle classiche ottave del buon vecchio Sullivan. Mentre le chitarre suonano affilate come rasoi, la batteria è granitica con un suono pesante e minaccioso influenzato dai Cult Of Luna. Un mix d’influenze che creano un’atmosfera irrespirabile, densa di distorsioni dai richiami sludge-metal.
La title track continua sulla traiettoria dei precedenti album, esplorando momenti di calma e tranquillità attraverso una struttura prog: il giusto connubio tra il riff allucinogeno della chitarra con il tono potente del basso e i ritmi selvaggi della batteria per un brano oscuro e viscerale.
Se con la precedente traccia era il basso di Brian Cook a dettare i ritmi, con la successiva Vlastimil il trio torna ad essere guidato dalla chitarra di Sullivan. Una furia dai toni mortiferi per un brano che sconfina nel doom metal col desiderio di sperimentare attraverso sonorità fosche e opprimenti.
Il disco si chiude sulle note melodiche di Bloom attraverso la quale filtra una luce di speranza. L’ultimo brano sembra totalmente staccato dal resto dell’album suonando un pot-rock canonico e trascinando l’ascoltatore in un viaggio edificante.
Gnosis è decisamente tra i dischi più potenti dei Russian Circles, il trio alza ancora una volta l’asticella suonando duri e cerebrali come mai finora.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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