Rutger Zuydervelt in versione club-friendly
Dopo i vari lavori pubblicati come Machinefabriek, il sound artist olandese Rutger Zuydervelt pubblica a nome proprio un nuovo Ep, Hinkelstap, rilasciato il 15 agosto 2022. Le tracce sono state create tra il 2020 e il 2022 a partire da spartiti per la televisione, progetti di danza e un podcast, rivisitati fino ad ottenere sei brani club-friendly.
Quasi un quarto d’ora di musica elettronica dai bassi profondi per un ascolto fluido ed entusiasmante tanto da sorprendere coloro che si aspetteranno i toni cupi e una gran quantità di timbriche della musica d’avanguardia confezionata da Machinefabriek.
La produzione si concentra sull’uso di hi-hat nitidi a partire dall’opener Hinkelstap 1. Una melodia accattivante trova supporto nella ritmica persuasiva, i suoni liquidi e ipnotici fanno della prima traccia un brano tutto da ballare.
In Hinkelstap 2 la ritmica diventa martellante guidando un suono snello e minimalista che si muove disegnando una scoppiettante trama post-techno. Una traccia metallica e inquietante che segue il suono acido dei sintetizzatori.
Man mano che proseguiamo con l’ascolto i suoni diventano più industriali, Hinkelstap 3 ad esempio apre le porte alla drum and bass: la traccia parte con una ritmica metallica ricomposta fino a formare un breakbeat ossessivo per poi sfumare nel finale creando un’atmosfera rarefatta.
In chiusura in Hinkelstap 6Zuydervelt combina una delicata melodia di xilofono con una drum machine bella pesante, una bassline acid dub che in alcuni momenti ricorda le produzioni di Mala, perfetta per la pista da ballo.
Rutger Zuydervelt ha un solo pensiero per la testa: fare musica che lo faccia star bene divertendosi, un credo che travalica ogni genere dimostrando ad ogni sua uscita, così completamente distinte le une dalle altre,di essere un produttore di livello cimentandosi in linguaggi differenti. Hinkelstap trasuda divertimento da ogni traccia, facendosi apprezzare fin dal primo ascolto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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