Automatism, creare inconsciamente arte
Mancava all’appello dal 2015 Eugenio Caria, meglio conosciuto come Saffronkeira. Automatism, pubblicato il 29 marzo 2019 per Denovali Records, è il lavoro più sofisticato che il sardo abbia realizzato fino ad oggi.
A quattro anni dal precedente Synecdoche, Automatism è in parte un viaggio attraverso la vastità dell’inconscio e in parte una creazione inconscia stessa.
Una sensazione d’infinito pervade le tracce già dal primo ascolto, Caria utilizza l’ambient e la drone music per creare lunghi passaggi, come se si stesse navigando all’interno della mente umana. La ricerca del musicista sta proprio nell’investigare con i suoni per creare disturbo o tranquillità o semplicemente cercare di riprodurre immagini attraverso la sua musica, questo come se si esplorasse la mente umana, la mente di un pazzo o una intelligenza artificiale.
È con il minimalismo di Without Participation of the Conscience che si apre Automatism.La prima traccia parte in maniera pacata, la mente umana ad un certo punto impazzisce ed è così che Caria introduce dissonanze ed archi, il tutto suonati in maniera disturbante.
Aesthetic of Surrealism è il risultato dell’intersezione tra musica strumentale, classicismo, sintesi elettronica e divagazioni neoclassiche. Le atmosfere dilatate e le reminescenze di musica classica contemporanea ricreano un’atmosfera sognante.
Texture rarefatte intervallate da beat dominanti rendono Synchronicity una traccia spettrale, mentre con Apophenia si torna in ambito drone con tanto di field recordings della pioggia in apertura della traccia. Presto a prendere il sopravvento sono i synth modulari, un ritmo quasi ballabile squarcia la quiete per finire con incursioni tribali che rendono la sesta traccia ricca di ottime intuizioni.
Seguono i sette minuti di Volition con i suoi fiati free jazz per poi aprirsi in un trionfo di archi, mentre a chiudere l’album ci pensano gli oscillatori di Without Keeping Memory Of It e le note sospese del piano che insieme con i violini ricamano dolci melodie.
Automatism è un album pensato, sofisticato e dalle strutture complesse; sebbene si collochi in un ambito artistico già ampiamente esplorato, i suoi giochi di contrasto e i suoni ricercati e vari fanno delle 12 tracce dell’album una musica elegante e colta.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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