Saffronkeira e Paolo Fresu tra ragione e metafisica
L’arte come strumento comunicativo è la percezione del racconto del proprio mondo. Analizzando In Origine: The Field of Repentance di Saffronkeira e Paolo Fresu ci troviamo davanti due porte di accesso, due mondi differenti che, entrando in contatto, si contaminano nell’accezione positiva del termine, dando vita ad una proposta originale e unica.
L’album collaborativo, pubblicato il 30 ottobre 2020 da Denovali, tratta dell’origine dell’uomo e del suo impatto sul ciclo della creazione e della distruzione che guida l’evoluzione dell’universo.
Da un lato Eugenio Caria in arte Saffronkeira si muove tra il classico minimal e ambient ricercando da sempre con grande eleganza le possibilità offerte dalla tecnologia, dall’altra Fresu e il fascino romantico di uno dei più grandi jazzisti contemporanei.
La componente sacrale con la quale si apre Ghosts ci introduce alle calde armonie della tromba e alla trama sintetica, una texture cosmica ricca di pulsazioni, field recordings ed elementi immaginifici sui quali il trombettista sardo mantiene un’energia tipica del rock. Con The Field of Repentance i due artisti giocano a rincorrersi: nella parte iniziale i ritmi digitali diventano quasi soffocanti, una traccia dai toni cupi che trova spiragli di luce nei ricami della tromba. L’ipnotica impalcatura sonora si colora della finezza melodica del jazz salvo alcuni passaggi nei quali Fresu tocca alti momenti di free jazz più dissonanti e carichi di riverberi.
Con Due Poli i due si cimentano in una traccia più cerebrale in cui ad una parte iniziale ambient si susseguono frammenti glitch e pulsazioni elettroniche in netta opposizione alle parti rotonde e calde della tromba.
Ambientazioni profonde e cupe dai suoni elettronici eterei per Harmony in Chaos, un dipinto dark ambient fatto di chiaro scuri tra sintesi elettronica e respiri jazz. Meno inquieta e disturbante è la chiusura del disco affidata a In Origine, una traccia solenne e dinamica, avvolgente, con i droni di sottofondo accompagnati da una batteria suonata con le spazzole per creare un’atmosfera intima e decisamente rilassata.
In Origine: The Field of Repentance è la pura espressione artistica di due universi che trovano un punto d’incontro tra razionale e irrazionale, tra ragione e metafisica. Un album di musica analogica-elettronica da ascoltare a luci spente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti