Salllvage: la tutela dell’arte e della cultura indigena
Salllvage è il progetto musicale di Rowan Savage, produttore e DJ australiano che combina misticismo sonoro, futurismo indigeno e musica da club queer, mezzo essenziale per costruire una relazione con la cultura e le tradizioni del suo Paese.
Sawage utilizza i field recordings per preservare le tradizioni della sua amata Terra: la musica diventa così un’eredità culturale che mette in sintonia l’ascoltatore con sé stesso e con il mondo.
Così come in Deep Gecko Energy, anche nel nuovo album Lastwave il nostro incastra droni gentili con suoni naturali e bassi vibranti, una produzione sensoriale multistrato che si rifugia nelle inclinazioni “clubbistiche”.
Salllvage crea un’esperienza d’ascolto davvero stimolante a partire da Fronds of Iron (Bells for Him), la prima traccia è ottenuta intrecciando campane celestiali e sinistre con droni leggeri che vanno a formare un tappeto sonoro sul quale si poggia una voce soave. Quello del nostro è un rituale ancestrale in grado di stimolare la mente dell’ascoltatore, un brano che fonde il misticismo con musiche per immagini.
I suoni della natura s’incastrano perfettamente con strati di droni fluttuanti andando a formare la struttura di O’Drone Park. La terza traccia suona inquietante con il nostro che si approccia al futurismo indigeno attraverso un sound magmatico composto da microcosmi sonori in continuo mutamento.
A seguire Pigface Arcana necessita di un ascolto profondo: versi di animali e voci indistinte si camuffano tra suoni cupi e caotici. Una giungla di droni per una narrazione vibrante che fanno della quarta traccia un mix di sacralità primitivista e decadenza post-industriale, il tutto pervaso da un senso di spaesamento.
Gli amanti del misticismo sonoro, delle ambientazioni cinematografiche e delle produzioni sensoriali troveranno grosse soddisfazioni con Lastwave. Salllvage si candida ad essere tra i nomi più interessanti del panorama musicale elettronico grazie al suo mix di sperimentalismo, futurismo indigeno e musica da club queer.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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