La natura sintetica di Samuel Rohrer
Uno dei nomi più caldi tra gli ambienti jazz ed elettronici, il percussionista svizzero e proprietario dell’etichetta Arjunamusic Samuel Rohrer si è fatto apprezzare negli anni per la sua proposta musicale sofisticata, all’avanguardia, ricca di orchestrazioni nate da interscambi di suoni acustici ed elettronici.
Il suo nuovo album, Codes of Nature, è un lavoro versatile con l’artista impegnato ad apportare ulteriori perfezionamenti e aggiunte a un già ricco catalogo di idee musicali.
Attraverso le sei tracce del disco il nostro amplifica la sua ricerca sonora fatta di complessi poliritmi, micro-variazioni, cambiamenti atmosferici e tonali, un flusso creativo in forma libera che espande la mente.
Le percussioni incontrano i modulari ottenendo un suono in continua evoluzione e dai toni dinamici: la natura organica della batteria viene risaltata dalle melodie pulsanti e sintetiche dei synth che vanno ad alimentare brani come Body Of Lies densa e dettagliata.
L’elettronica si fonde con le percussioni alienate in Scapegoat Principle. Il secondo episodio del disco parte da uno schema in sequenza che si ripete affiancato da canti tribali utilizzati per comporre un rituale lisergico basato su suoni sintetici e robuste percussioni.
L’elegante The Banality Of Evil orbita attorno a una serie di percussioni stratificate ed elaborate, groove profondi, il tutto avvolto da una foschia di suoni elettronici generati dai sintetizzatori che pongono enfasi sugli attacchi ritmici.
Nei dieci minuti di Talking to Nature Spirits si amalgamano in maniera intrigante melodie, ritmi e contrasti timbrici, elementi finora sviluppati nella musica di Rohrer ma portati dal nostro ad un livello successivo. Sonorità cosmiche da ricercare nei suoni degli arpeggiatori supportate da un approccio tentacolare spingono la ricerca sonora verso nuove direzioni.
Codes of Nature si presenta come un lavoro fresco e avvincente nel quale l’ibrida creatura di Samuel Rohrer germoglia mostrando come frutto il carattere emotivo e tonale della musica del nostro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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