Sara Battaglini canta dell’assenza, nel suo Vernal Love
Un amore senza definizioni
Il jazz più che un genere musicale è una vera e propria strada per la libertà, tanto da non riuscire a contenere tutte i colori che può avare, nonostante tutti i fantastici aggettivi che gli esperti nel settore hanno affibbiato alle varie ed eventuali manifestazioni virtuose.
Non è un caso che il canto jazz segua esattamente le stesse impervie diramazioni e infatti, anche se per gli studiosi quest’affermazione risulterà oscena, Sara Battaglini è da inserire in ciò che non vogliamo definire. Mi spiego meglio.
La cantante e compositrice ha messo su un nuovo progetto completamente toscano, in cui riversare non solo la sua bravura e il suo talento nella voce e nella scrittura, ma anche la sua eleganza nel passare da una sfumatura all’altra.
Il 2 luglio 2021 è uscito Vernal Love per la Auand Records e distribuito dalla Goodfellas, album serissimo e di spessore che riflette sul concetto di assenza, da intendere come una visione della vita fuori e dentro una bolla, un ecosistema in cui ci sentiamo al sicuro. Un po’ quello che capita, appunto, quando abbiamo deciso (o quasi) come definirci, da che parte stare e che si fa se arriva il dubbio? Si perde la retta via o si affonda nell’ignoto?
Vernal Love è la ricerca di varie dimensioni e risposte, in pezzi come Birdcage o Am I Hysterical?, oltre a dolcissime ‘ballate’ in stile sentimental mood come Siren, Love Affair on the Moon o Eerie Day, For You.
La musica concettuale, la musica che fonde parole e suoni, ricerca e profondità, un insieme che caratterizza l’espressione artistica di Sara Battaglini che con il suo Vernal Love vuole farci vivere il bilico, tra amore e odio, amarezza e dolcezza.
Sarà forse quel brivido a reggere la necessità di restare nel mezzo e di abbandonare le definizioni?
Forse sì.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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