La musica elettronica di Sara Persico: un viaggio nella cupola del Teatro Sperimentale di Niemeyer
Immersi nella magia dell’architettura di Tripoli, dove i suoni sussurrano segreti, ci abbandoniamo al mondo affascinante e inquietante della musica elettronica. Il Teatro Sperimentale di Niemeyer, con la sua cupola intricata e l’acustica soprannaturale, sembra essere stato progettato per trasportarci in una dimensione alternativa, dove ogni nota rappresenta un varco verso nuove esperienze sonore.
In questo album, Sara Persico cattura l’essenza di questo spazio unico, registrando l’atmosfera vibrante dell’ambiente stesso. Attraverso canti, urla, sussurri e il movimento di oggetti, ha creato un dialogo sonoro con le piastre metalliche appese al soffitto del teatro. In questo modo, ha delineato ogni angolo della struttura, dando vita a nuove connessioni tra passato, presente e infinito.
Sphaîra, pubblicato tramite Subtext Recordings, può essere percepito come una profonda esplorazione delle interazioni tra suono, superficie e spazio, con le voci che si integrano alle trame spettrali dell’album insieme ai suoni dei veicoli e della fauna selvatica diventando parti fondamentali della sua composizione.
Tracce come Brutal Threshold fungono da ponte tra il Libano e il resto del mondo: la voce della Persico si intreccia con droni corrosivi e il suono di sirene di polizia, dando vita a una texture cupa e asfissiante.
Le voci si dissolvono come conversazioni soffocate in Maze, con la sound artist in grado di unire toni sereni a trame dure, quasi stridenti. Sulla tela inquietante di Persico, echi e rintocchi simili a gong si intrecciano con oscillazioni sottili, creando un’atmosfera avvolgente.
A seguire, Rashid Karami è una traccia che si può riassumere con tre parole: pulsante, basso e sinistro. Raffiche di schegge a basse frequenze subiscono significativi cambiamenti e si plasmano insieme ad aspri lamenti industriali e ritmi asimmetrici. In questo modo, disegnano forme sconosciute all’interno della cupola.
Non mancano momenti di stampo ambient come la fredda Peripheral, un torbido paesaggio sonoro che si presenta come un labirinto di rumore bianco oceanico. Questa traccia avvolge l’ascoltatore in un’ipnosi sintetica, accompagnata da cambi di accordi sismici che si susseguono con delicatezza.
Sphaîra è un viaggio sonoro che ci porta a esplorare le interazioni tra suono e spazio. Sara Persico ci guida attraverso un mondo di suoni e atmosfere uniche e inquietanti, creando una esperienza sonora unica e memorabile per un album che vale la pena di ascoltare.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.