La rinascita pop di Sarah Walk
Chi sono io?
Dopo il debutto sulle scene nel 2017 con Little Black Book, torna a far parlare di sé l’artista statunitense Sarah Walk con un secondo album decisamente diverso dal precedente. È la volta di Another Me in uscita il 28 agosto 2020 per la One Little Indipendent Records e Audiglobe, in cui viene fuori, appunto, un volto completamente nuovo della giovane musicista di Chicago.
Scoprirsi, cambiare, conoscersi ancora è un processo evolutivo difficile da affrontare e la nostra Sarah non fa eccezione. Decide, infatti, di lasciar andare le ballate affidate al connubio tra voce e pianoforte e propone un pop sofisticato, in bilico tra indie e alternative, che parla di misoginia, vulnerabilità, depressione e rinascita.
Unreval, svelare: punto di partenza, nodo cruciale di tutto il lavoro, essenza di una metamorfosi introspettiva, complicata, riprodotta da un videoclip quasi interamente dedicato al primo piano della Walk. What Do I Want, cosa voglio: l’annoso e turbolento quesito di cui si nutre la crescita e la ricerca di sé stessi. Another me (Fix myself), un’altra me: quel momento in cui hai scoperto di non essere ciò che credevi, ma la ricerca non è ancora finita e tenti, irrimediabilmente, di aggiungere i pezzi del puzzle mancanti… E si continua così, con brani in divenire che vengono assorbiti dal quel concetto di metamorfosi, anche musicalmente. Il disco vive di salite e discese, in cui i ritmi diventano più forti per poi riscendere verso melodie più armoniose.
Another Me è un tuffo che la Sarah fa dentro sé stessa, dal quale riemerge rinata, con debolezze e paure, che riesce ad esprimere con garbo intellettivo nella composizione e nella resa del lavoro.
E siamo sempre lì, senza nascondere significati, Sarah Walk si mette a nudo attraverso una forma espressiva che la pone al di sopra della struggente, e spesso banale, autobiografia della musica cantautorale.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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