Il ritorno dei Seabear tra indie pop e cantautorato
We were on a break
Le pause di riflessione, si sa, sono l’anticamera della fine di una relazione destinata a concludersi o che in alcuni casi si è conclusa già. Riunire i cocci e capire veramente l’altro è troppo difficile e non tutti ce la fanno e questo non fa perdere dignità all’amore che ci si è dati.
Non è il caso dell’amore che ha legato i Seabear, band indie islandese, che dodici anni fa ha messo in pausa la loro relazione, credendo forse che tutto quel sentimento fosse ormai passato. Beh, a volte ritornano e lo fanno proprio dalla loro isola d’appartenenza dopo tutti questi anni di pausa dall’ultimo LP. I Seabear tornano con In Another Life, una raccolta di canzoni che spazia tra le Indie pop e la musica cantautoriale, in uscita in aprile per Morr Music.
I Seabear si sono presi una lunga pausa poiché effettivamente produrre, oltre che chiaramente comporre, ideare e mettere a punto un nuovo album richiede molta forza ed energia. Quindi, per prepararsi al meglio dopo essersi concentrati su altri progetti, i membri del gruppo di sono riuniti così come vecchi amici e insieme hanno iniziato di nuovo a fare musica.
La loro è stata una pausa non netta poiché i membri della band sono sempre rimasti in contatto e finalmente nel 2022 sono ritornati, pronti a lasciare un segno nuovo nel panorama musicale.
Come gli stessi Seabear raccontano, In Another Life è una sorta di diario musicale nato anche un po’ per caso in cui gli undici brani che ne fanno parte raccontano attraverso purissime armonie e delicate melodie la nuova storia della band islandese.
Il disco si ascolta facilmente e scorre senza troppe inflessioni particolari. Gli strumenti, sopratutto la batteria accennata, si muovono delicati come la voce, come se nessuno volesse sovrapporsi all’altro.
Insomma, un vero ritorno di amore e di rispetto della musica, della strada fatta insieme e di quella ancora da percorrere.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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