Sean Keel: dalla matematica al folk-country
La storia di Sean Keel è assai singolare! Il professore di matematica dell’Università del Texas ha cominciato a suonare la chitarra all’età di 45 anni, dieci anni più tardi scriveva le sue prime canzoni arrivando a pubblicare quattro Lp autoprodotti su bandcamp, la prova vivente che fare musica non ha età.
Un perfetto sconosciuto, ignorato dai più, fino ad oggi quando all’età di 60 anni ha rilasciato A Dry Scary Blue, primo lavoro pubblicato da una label, “uno strano incidente” come dichiara Keel a proposito dell’improbabile serie di circostanze che hanno portato all’uscita di questo disco crudo e fortemente evocativo.
Pubblicato per l’etichetta indipendente di Stoccolma Icons Creating Evil Art, A Dry Scary Blue segna un nuovo punto di partenza per il cantautore di Austin. Dieci canzoni autobiografiche frutto della collaborazione con il poliedrico produttore Gabriel Rhodes nelle quali si sente l’influenza delle figure di culto del country come Townes Van Zandt e Guy Clark.
Corn Palace apre l’album con una nota malinconica, un brano costruito attorno ad arrangiamenti grezzi in funzione della voce di Keel, unica nel suo genere, che rende la sua musica autentica, pervasa dal lento dolore delle cose belle che svaniscono. Una vivida istantanea che immortala le belle colline texane o i terreni agricoli del Minnesota protagonista della giovinezza del nostro.
Il blues di The flower con la sua atmosfera graziosamente dolente verte su arrangiamenti relativamente semplici con la chitarra suonata con lo slide che dialoga con la profonda voce di Sean in uno dei momenti più toccanti dell’album.
In Blessed Assurance la chitarra lascia il posto al piano che, combinandosi con la voce, crea un piacevole contrasto tra le dolci melodie dello strumento e il tono sostenuto da crooner di Keel.
In chiusura I hate the west è l’unico brano del disco con un featuring Nora Predey dei Large Brush Collection canta e suona le percussioni in una delle canzoni più calde e avvolgenti di A Dry Scary Blue.
A Dry Scary Blue è il biglietto da visita di un cantautore unico che, nonostante viva in una leggendaria mecca della musica roots, ha affinato il suo mestiere lontano dagli occhi del pubblico. Dieci canzoni mature e dalla bellezza viscerale per un artista rimasto nascosto troppo a lungo.
Leggi l’intervista a Sean Keel QUI
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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