Un viaggio nella natura con Sebastian Mullaert
Sebastian Mullaert, già membro del duo techno dei Minilogue, torna con un nuovo album, Natthall, affiancato da una delle più importanti orchestre sinfoniche europee, la Tonhalle Orchester di Zurigo. Pubblicato il 18 settembre 2020 dall’etichetta Neue Meister Recordings, Natthall, che prende il nome da una piccola scogliera rocciosa nel Parco Nazionale Söderåsen, a Röstånga, nel sud della Svezia, è ispirato dalla maestosità del mondo naturale
Così come la natura, anche la musica di Mullaert è mutevole: cambia, cresce e vive d’improvvisazione in funzione di suoni organici avvolgenti. A partire da Living Invitation l’orchestra classica dialoga con l’elettronica creando qualcosa di magnifico e stupefacente. La musica vibra così a fondo da colpire la nostra anima mettendola in contatto con il proprio Io interiore. Le note basse e suadenti dell’arpa interagiscono con un mondo di microsuoniin modo da perdersi nei suoni della natura. Con la dolce As The River Pass affiora alla mente Bonobo. Un cuore downtempo fatto di maglie morbide e discrete, un respiro di basse frequenze ammorbidite dai suoni orchestrali.Per la prima volta con No Words For A Beautiful World compare una primordiale forma di ritmo, qui l’influsso di Nils Frahm di All Melody è forte,sopratutto per i sentori new age e le delicate influenze world della traccia.Gli archi ricamano una melodia soave, una vera e propria pace dei sensi. I trascorsi techno dell’artista svedese iniziano ad emergere con Undressing The Sky: pulsazioni elettroniche s’intrecciano con corde pizzicate per creare un passaggio toccante, sottolineato dalle malinconiche parti degli archi. In Moonwaker il suono caldo del fender rhodes fa da collante tra la drammaticità degli archi e un ritmo techno sottile. Arriviamo alla fine di questo meraviglioso viaggio nella natura con Rest of the Heron: toni pacati e rassicuranti scorrono lentamente come una carezza sul viso fino a svanire nel nulla.
Ascoltando Natthall si ha la sensazione di essere circondati dalla natura, nove suggestivi scenari ispirati ai cambiamenti quotidiani, inebrianti, per una musica che ci fa sentire vivi in cui Mullaert combina ricerca e originalità, musica classica ed elettronica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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