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Un viaggio per terre lontane e mondi inesplorati

Primal Forms è l’album collaborativo tra il producer e fondatore delle label Skull Disco e Woe to the Septic Heart, Sam Shackleton e il clarinettista/multi-strumentista polacco, già collaboratore di James Holden. Pubblicato il 31 luglio 2020 via Cosmo Rhythmatic, il lavoro si compone di tre strumentali tra minimalismo, jazz d’avanguardia, lirismo esoterico e musica trance.

La prima suite, Primal Forms, è un rito ancestrale che fonde i  mondi distanti dei due musicisti: i fiati di Zimpel riprendono la forma dei raga indiani mentre Shackleton manipola i droni per conferire un carattere esoterico alla strumentale. Diciassette minuti nei quali la traccia cambia costantemente forma, in cui la strumentazione acustica dialoga con quella elettronica, mettendo in contatto il free jazz con il folk. Tra fiati, percussioni e synth caldi e lisergici, inizia così il viaggio attraverso un album di introspezione spirituale ed energia ascensionale.

Con Primal Drones il duo esplora il lato più esoterico e introspettivo della musica: se da un lato il suono si fa più cupo e seventies, dall’altro i suoni dei fiati diventano morbidi e caldi mischiandosi a percussioni dal sapore elettroacustico. Le note aspre degli archi disegnano un paesaggio sonoro impervio mentre l’uso dei campanellini sul finale donano briosità alla composizione.

Concludiamo il viaggio in compagnia di Shackleton & Zimpel con Ruined Future. La terza e ultima traccia è un continuo mutamento sia di forme che di mood, se ne riscontrano almeno tre: la prima parte della traccia si basa su un intreccio di fiati free jazz e sui droni atmosferici accompagnati da una ritmica semplice ma persistente, il tutto dedito a conferire alla traccia un’atmosfera minacciosa e inquietante. Superati i primi cinque minuti la musica rallenta, si fa rassicurante e delicata come se la seconda parte della produzione, tra percussioni e marimbe psichedeliche, fosse un momento di respiro e di preparazione prima dell’ultimo atto della traccia. Gli ultimi cinque minuti sono la massima espressione della sinuosità dei fiati e delle  percussioni, al crescere delle dinamiche gli elementi danzano tra di loro con l’organo di fondo che impazzisce fino a dare vita ad una musica techno tribale.

Primal Forms  è un viaggio per terre lontane e mondi inesplorati alla ricerca del magnifico (non) senso delle cose. Shackleton & Zimpel  mettono a disposizione l’uno dell’altro le proprie esperienze sonore, facendole convivere in modo da creare un mondo sonoro unico e interessante.




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