Il debutto progressive rock di Silent Eyes
Come nasce una canzone?
Arriva dall’Australia un nuovo debutto targato Silent Eyes. Il polistrumentista Keelan Butterick, infatti, debutta il 20 novembre 2020 con il suo primo Ep.
Silent Eyes presenta Silent Eyes, un lavoro che riporta l’artista in questione alla luce, dopo un periodo di difficoltà e depressione che, grazie alla sua chitarra acustica, hanno trovato espressione nella sua creatività artistica. Questo lavoro è più di un ‘progetto da camera da letto’, come afferma lo stesso autore. Tecnicamente si propone come una fusione tra folk e alternative rock, con un importante stampo progressivo che alla fine diventa Silent Eyes.
Per uscire allo scoperto ha convocato due veterani del rock progressive di Sidney: Alex O’Toole è il produttore Alex Wilson che hanno condotto le sue canzoni ad un livello successivo e più alto. Questo racconto è una genuina espressione di sé, del suo sguardo verso la vita e alle difficoltà.
Ha un grande potere sul cuore e sull’anima: questo è quello che ci si trova a pensare subito dopo aver cominciato ad ascoltare Silent Eyes. Ogni brano é apparentemente misterioso, ma alla fine si rivela in tutta la sua interezza.
É stato lanciato con il singolo The City nato addirittura nel 2015 durante un periodo molto particolare per l’autore in cui si sentiva paralizzato e incapace di visualizzare la strada, oltre all’impossibilità di riuscire a cambiare quello che in quel momento stava vivendo.
Ecco come nasce una canzone. A volte sembra uscire miracolosamente, naturalmente dalla mente e dal cuore di chi la scrive e riversa come una vera e propria autobiografia che non conosce censure, né limiti perché viene da dentro.
Ecco come è nato Silent Eyes, un artista e un lavoro pieno della consapevolezza che da noi stessi non si può scappare e che vale la pena scavare in profondità e far uscire quello che ci tiene in gabbia.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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