L’improvvisazione soave dei Silent Fires
Dai mari del Nord…
Dai mari del Nord arriva il suono di un gruppo particolarmente talentuoso e con grandi doti di sperimentazione, i Silent Fires che, direttamente da Oslo, in Norvegia, sembrano parlarci una lingua dell’anima. Il loro album Forests evoca sensazioni multiple, proprio come numerose sono le contaminazioni da cui prende vita. In uscita il 6 dicembre 2019, per la AMP Music & Records, è un disco molto intimista e che trova la sua espressione massima dal vivo.
Innanzitutto, è bene considerare che l’unione dei Silent Fires deriva dalla fusione di quattro leader diversi, tutti provenienti dalla scena musicale d’improvvisazione europea. Questo è un dato fondamentale, poiché anche per la registrazione di Forests si sono affidati a scritture e svariate improvvisazioni, capaci di creare paesaggi sonori. Altro elemento costituente è sicuramente quello della natura, appunto, che riecheggia spietata in tutti i brani del disco.
I quattro fuochi silenziosi, in realtà, sono cinque. MI spiego meglio, i membri del gruppo sono: Karoline Wallace alla voce; Hilde Marie Helsen alla tromba e custode degli effetti sonori dell’album; Hakon Aase al violino ; Alessandro Sgobbio al piano, ma c’è una quinta figura che si esibisce con loro durante i live, ovvero Synne Garvik, una ballerina che, attraverso i movimenti del corpo, sublima la sacralità dei pezzi dei Silent Fires. Effettivamente, combinarlo con la danza è, oltre che un riflesso estremamente poetico, anche un appunto molto incisivo, che, insieme ad una musicalità straziante, conduce in una dimensione altra, in una visione di spiritualità libera e creatrice.
Non credo sia questo il caso di una descrizione minuziosa di ogni singolo brano, e per la complessità della ricerca fatta negli undici pezzi, e per la straordinaria forza che sprigionano e che, singolarmente, si percepisce. Basta concentrarsi, sapere che l’accesso ad un’esperienza multi-sensoriale è dietro l’angolo, già dopo i primi minuti del disco, e perdersi nei mondi fatati che i Silent Fires sanno creare.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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