L’essere naturali dei Silent People
Entrare nel mondo dei Silent People significa venire a contatto con una musica molto personale nella quale il songwriting evocativo di Graciela Maria Alatorre (voce) incontra la batteria jazz di Gianpaolo Camplese, il tutto colorato dalla calda elettronica di Stefano Meucci.
Il loro nuovo album, Earth and Ether, in uscita per Oltrarno Recordings il 28 ottobre 2020, nasce da improvvisazioni registrate durante le studio session al Pausenraum studio di Berlino. Un album spontaneo e libero, in grado di passare dalla malinconia terrena all’eterea amicizia e speranza nella natura.
Sta quindi nell’ascoltatore accogliere questo viaggio e rispondere alle domande di perché questa musica, di cosa significhi e dove il trio voglia condurci.
Già da Distance, singolo che ha anticipato l’uscita del disco, si capisce l’intenzione dei tre di non ingabbiare la loro musica in generi prestabiliti. La traccia si muove libera tra le diverse influenze musicali in un viaggio che ci porterà alla scoperta delle personalità dei tre musicisti. Personalità che nei brani vengono a contatto senza mai collidere, convivendo nei territori della sperimentazione e dell’improvvisazione.
Le otto tracce suonano calde e avvolgenti con la voce che gioca con i vocalizzi come uno strumento aggiunto alla composizione. La parte ritmica, elegante e raffinata, flirta con il jazz, il vero motore del trio, l’impalcatura di tutte le tracce. All’elettronica spetta il compito di legare insieme i vari elementi in quelli che sono dei tappeti sonori che strizzano l’occhio all’ambient.
È così che i tre dipingono l’arabesco di Inner Journey, la traccia che riassume l’essenza dell’album: un sottofondo rarefatto con gli effetti elettronici e le note del piano ad accompagnare la voce calda che ci prende per mano e ci accompagna in questo viaggio. Il tutto viene insaporito da una batteria tanto tecnica quanto “umana”.
Il peso specifico della batteria viene fuori prepotentemente in Save Me, nella quale le spigolose suggestioni del piano e il timbro caldo di Graciela s’incastrano perfettamente.
Earth and Ether è un album ben bilanciato, al limite della perfezione; un lavoro che non si pone limiti. La forza del trio sta proprio nell’essere naturali e liberi di non seguire schemi o formule stabilite. A volte è meglio non porsi nessuna domanda, chiudere semplicemente gli occhi e lasciarsi catturare dalla musica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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