L’implacabile magma sonoro di Simon Grab & David Meier
Dall’incontro tra il sound artist Simon Grab e il batterista e compositore David Meier, già membro del gruppo avant minimal rock Schnellertollermeier, prende vita Porœs, un album collaborativo che vede la luce il 7 febbraio 2025 grazie alla label -OUS.
In questo mondo sonoro, i due elementi si combinano in armonia: da un lato, il batterista Meier con il suo drumming organico, vibrante e pieno di energia; dall’altro, Grab con i suoi bleep e i rumori pulsanti, che si uniscono in una sinergia perfetta. Nell’album, nessuno dei due strumenti prevale sull’altro tanto è vero che i due musicisti si impegnano in un dialogo costante, dove le onde sonore sembrano fluttuare in un vortice perpetuo, fondendosi in forme indistruttibili e in correnti simili al magma.
Nonostante Porœs si componga di sette tracce distinte, l’ascolto evoca la sensazione di trovarsi di fronte a un’unica registrazione, che tuttavia conserva l’urgenza dell’improvvisazione dal vivo. Ne deriva un album equilibrato, seppur ostico, il quale si snoda attraverso un linguaggio sonoro audace ma affascinante.
Ma veniamo alle tracce! L’opener Basalt si muove con grazia tra passaggi acustici ricchi di nutrienti e l’intensa sonorità tremolante delle sinapsi elettroniche. Il risultato è un perfetto equilibrio tra ritmi incalzanti e deliranti, accompagnati da una sintesi ondeggiante che cattura l’attenzione e trascina in un’esperienza sonora coinvolgente.
Felsic, pur rallentando il ritmo, conserva un’atmosfera minacciosa e ponderata, come se il duo riprendesse da dove aveva lasciato la traccia precedente, ma con un’interpretazione che sembra trarre ispirazione da un trip avuto attraverso un acido prima di tuffarsi in un rave.
Con Igneous, il duo crea una trama ipnotica e quasi acida, incredibilmente cerebrale, tra i pezzi più organici del loro LP che si tramuta in un’esperienza sonora avvolgente e affascinante. In Pillow, il duo reinterpreta tutto ciò che abbiamo ascoltato fino a questo momento, arricchendo il suono con un tocco di tribalità, soprattutto nella sezione ritmica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.