Simon Grab e Francesco Giudici contro le ingiustizie sociali
«Le ingiustizie sociali sono impiantate nella nostra società e i potenti non sono disposti a lasciare spazio a un vero cambiamento. L’urgenza è la forza che ci guida sia nell’improvvisazione musicale che nella vita. I nostri suoni sono sirene di guerra contro un disastro in corso» è così che Simon Grab e Francesco Giudici introducono il loro album collaborativo pubblicato il 28 gennaio 2022 da Ous.
Il primo è cofondatore dello studio Ganzerplatz, è un musicista attivo in diversi contesti musicali, dalle colonne sonore alle installazioni musicali, mentre il secondo è un musicista e sociologo sperimentale, attivo come chitarrista nei Black Fluo, crea musiche per film, per installazioni e per rappresentazioni teatrali inoltre come sociologo e demografo si concentra sulla ricerca sulle disuguaglianze sociali ed economiche, gradiente sociale in salute, disuguaglianze di genere, traiettorie di vita professionale e familiare. Dal loro incontro è nato [No] Surrender, un manifesto sonoro contro le ingiustizie sociali, confezionato a suon di manipolazioni elettroniche, feedback e rumorosi droni.
Nell’openerI Leave, Grab si occupa delle fragili frequenze che andranno a comporre insieme con le linee di chitarra di Giudici droni spigolosi e viscerali. Un opulento paesaggio atmosferico costruito grazie ad un sound lento ed annichilente che apre la strada alla maestosa e monolitica Forest Spirit. Nei quattordici minuti della seconda traccia i due costruiscono con astuzia e intelligenza una trama spettrale composta da feedback fragili e ossesivi, droni pulsanti e opulenti esplosioni di rumore su una configurazione senza input di mixaggio.
Chiude l’album Aftermath con il quale il duo ammorbidisce i toni, un dialogo tra le frequenze pulsanti di Grab e le chitarre distorte e dissonanti di Giudici.
[No] Surrender è un lavoro complesso e articolato, pervaso da un senso di pesantezza e oppressione che fa riferimento alla situazione socio-culturale attuale. Un sound che si nutre di emozioni, come perdita e rabbia, per diventare un inquietante invito al cambiamento.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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