Il biglietto da visita di Simone Lalli
A un anno dall’uscita di Marefermo, Simone Lalli torna con un nuovo Ep: Muta/Larva. Abbandonato definitivamente il moniker Autobam con il quale è attivo dai primi anni 2000 e ha pubblicato per etichette come Leerraum (CH), Unlabel (UK) e Beatpick (UK/IT), il musicista e sound designer livornese rilascia il 4 marzo 2021 in digitale due tracce autoprodotte in cooperazione con Ammiratore Omonimo Records, l’etichetta di Vonneumann, stabilendo un sodalizio che si concretizzerà con l’uscita di un prossimo full-length.
In Muta, la prima delle due produzioni, le note del sintetizzatore suonano all’unisono con le pulsazioni elettroniche in una sorta di ragairidescente che va a disegnare melodie da carillon. Progressioni granitiche cariche di dinamismo e breakbeat belli taglienti che fungono da continuum con i suoi lavori precedenti. Una strumentale che punta sulla potenza sonora Larva ingloba elementi drum and bass e industriali: drop belli corposi e rumori taglienti come motosega. Con la seconda traccia aumentano i ritmi primitivi techno-rave con un interessante utilizzo di stop’n’go che mantiene viva l’attenzione dell’ascoltatore. I sintetizzatori alieni, che costituiscono la parte ululante della strumentale, sono l’ingrediente lisergico del cocktail perfetto servito da Lalli.
Simone Lallici mostra il suo lato migliore sperimentando nuove soluzioni: Muta/Larva segna un notevole passo in avanti per la carriera artistica del musicista toscano, veterano dell’underground elettronico italiano. L’Ep è pezzo importante del suo puzzle artistico, Lalli lavora di fino all’architettura dei suoi pezzi introducendo suoni più organici e l’uso chirurgico del rumore. Ne viene fuori un lavoro dalla pregevole caratura da buon artigiano della musica, due tracce con uno stile che parte dall’elettronica per arrivare a un suono sempre più personale nel quale confluisce IDM, Industrial e d’n’b. Questo lavoro stuzzica l’ascoltatore e funge da biglietto da visita in attesa dell’uscita di un album.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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