I Paesaggi integrati di Simone Sims Longo
Due anni dopo l’uscita di Simultanea e astrazioni con il quale avevamo conosciuto Simone Sims Longo, il compositore e artista multidisciplinare cuneese approda su Esc.rec. con un nuovo e interessante lavoro incentrato sul connubio tra computer music, elettroacustica e techno.
Paesaggi integrati è un album che intreccia relazioni tra diversi piani e materiali sonori: dettagli di strumenti acustici, suoni concreti elaborati, sintesi digitali e paesaggi sonori vengono sviluppati da Longo partendo dalla dualità tra strumenti acustici registrati e strumenti programmati attraverso librerie orchestrali.
Il risultato sono undici elettrizzanti tracce iperrealistiche dalle aperture melodiche inusuali nate dal desiderio di decostruire le strutture della musica da club.
Avvincenti partiture d’archi s’incastrano fra strati densi di sintetizzatori creando momenti intensi e viscerali come nella traccia d’apertura Babele. Un caos imprevedibile di rumori oscuri e frammenti elettroacustici tra i quali emergono cristalline melodie e field recording utilizzati per costruire scenari sonori organici utilizzati in opposizione, sovrapposizione e coordinazione al disegno ritmico e agli elementi sintetici.
Oltre si avvale di una trama mutevole di una bellezza scintillante: complessi intrecci di melodie, glitch ed elementi sintetici destrutturati danno forma ad una musica aliena suonata da un’orchestra iperreale.
Nella parte centrale dell’album Fare e Gioia rappresentano le due anime di Paesaggi integrati: entrambe sono frutto del dialogo degli archi con la sintesi elettronica, un connubio vivido e affascinante al servizio di composizioni scoppiettanti che virano verso soluzioni inaspettate, la prima ad esempio è un gioco di botta e risposta tra i vari elementi mentre la seconda è introdotta da un tappeto di glitch e suoni minimali che ricamano simmetrie sonore di luce e buio.
Paesaggi integrati oscilla tra imponenti momenti di grandezza e momenti di vulnerabilità che rendono l’ascolto una continua scoperta. Qui c’è il potenziale per qualcosa di veramente nuovo e coinvolgente: ascoltare sequenze elettroniche avvolgersi tra gli strumenti orchestrali si rivela una mossa azzeccata.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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