Simone Sims Longo: la natura astratta della sintesi
Musica elettronica e suoni naturali, un connubio indissolubile che porta spesso gli uni ad assomigliare agli altri scambiandosi di ruolo e camuffandosi vicendevolmente. Lo sa bene Simone Sims Longo, il compositore e artista multidisciplinare cuneese che è partito dagli stimoli sonori che ci circondano combinandoli ai suoni di sintesi per scolpire il suo nuovo album, Simultanea e astrazioni rilasciato per Solitunes Records.
Nascono così sedici tracce dai suoni organici e dalle trame complesse con le ritmiche influenzate dalla club music, il tutto proposto con la sensibilità e la poetica che rendono unici i lavori di Longo.
La creatività di Longo sfocia in una composizione dalla capacità evocativa impressionante. Immagine è formata da frammenti sonori generati dalla sintesi sonora e che mandati in loop creano un momento di estasi. Una progressione di glitch per un caos armonico è lo scenario che ci si presenta con Figurazioni. Man mano che il suono si evolve il vortice pacato iniziale si trasforma in una techno geometrica. Un beat frizzante fa da ponte a un finale organico e frammentato. Atmosfera rarefatta per Liretta che si basa su un’estetica digitale fatta di glitch, ambient e particelle sonore destrutturate. Un brano accattivante in continua evoluzione con le dinamiche in crescendo, uno scorrere placido come un fiume in piena.Cogente è un breve giro sulle montagne russe. Un continuo stop and go di suoni modulati che riprende i ritmi frenetici di una vita messi in discussione in un anno da un virus.
In chiusura Respiro parte con un intro limpido e granulare sopperito da impetuose pulsazioni ritmiche e tensioni elettriche. Il mood muta con il presentarsi di un tappeto di droni con ronzii sottili che dipingono un paesaggio sonoro calmo e disteso.
Simultanea e astrazioni è un lavoro intrigante, un album ben riuscito che mette in luce il dialogo tra natura e macchina.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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