Skrei: vivere nell’incubo
L’oscurità è l’habitat naturale di Skrei, moniker dietro cui si cela Giuseppe Capriglione, artista eclettico che fa dell’harsh noise e del dark ambient la colonna sonora delle tenebre.
In questi mesi il sound dell’artista di base a Berlino ha subito un’evoluzione, conseguenza naturale del periodo storico in cui stiamo vivendo: per la prima volta nella sua musica compaiono voci e percussioni che sono andate ad arricchire le dodici produzioni che compongono Burning As Undead.
Pubblicato il 5 febbraio 2021 in formato digitale da Dio Drone, Burning As Undead è stato pensato con l’intento di aiutare un settore, quello dei concerti, fortemente in crisi e pesantemente danneggiato dalla pandemia del Covid 19. Tutte le offerte ricevute infatti faranno parte di un ufficiale crowdfunding che l’artista devolverà in produzioni e concerti prossimi futuri.
Skrei, già mente pensante del collettivo MODERN BÖN e fondatore della label Metzger Therapie, impreziosisce l’album con collaborazioni importanti: Corps, progetto industrial di Alexey Tegin, Saahiwa, e Nàresh Ran.
La fuligginosa The Fundamental Mantra Of Drone introduce l’ascoltatore in uno scenario dettato dall’istinto di sopravvivenza. La prima traccia si sviluppa attorno ad una trama sonora cupa e lenta che abbatte le barriere tra il mondo dei “non morti” e quello delle forze oscure. La title track dall’incedere minaccioso, è una produzione ruvida e abrasiva che si rifà all’ondata drone metal. Le urla che accompagnano la traccia ben si sposano con i tape loops e le basse frequenze, una buona rappresentazione del mondo sonoro inquieto e tenebroso di Skrei.
Con Sarvāā c’immergiamo nel dark ambient più ipnotico: tra affilati clangori industriali e droni atmosferici veniamo trasportati in una dimensione catartica. Gelida e tagliente, O.r.O. gioca di contrasti: sinuosa e soave la voce di Saahiwa si destreggia su una texture dal taglio cinematografico, carica di tensioni e pulsazioni. L’album si chiude con un bagliore di luce: Requiem. Il suono dei synth viene destrutturato fino ad ottenere dei glitch che vanno a comporre la parte ritmica del brano.
La musica di Capriglione è la giusta trasposizione di una situazione sociale che fatica a ritornare alla normalità. Burning As Undead è un sussulto nel buio, un passo in avanti nella carriera di Skrei che porta la sua musica ad un livello successivo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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