È ora di fare festa con gli Smoke Density!
Gli Smoke Density vengono da Cuneoe producono musica da ballo. Il duo formato da Alessandro Brignone ed Ettore Dordo sperimenta un mix di pattern house, bassi analogici, chitarre funk e ritmi sognanti per dar forma ad una miscela caleidoscopica di lo-fi, house e funk, con molti riferimenti alle epoche d’oro della black music.
Lycopersicum ne è un piccolo assaggio, la prima di una serie di uscite legate dal tema vegetale, un nuovo Ep pubblicato il 21 dicembre 2020. Questo lavoro, prende il nome da una pianta nota a tutti: il pomodoro (Lycopersicum è appunto il suo nome scientifico).
Il duo ripropone attraverso le quattro tracce dell’Ep le atmosfere calde dei dancefloor più vintage: usando campioni originali, la prima traccia, Dope Source, è figlia della dance degli albori. Un sound caldo e avvolgente che si concretizza a partire dai sample di sintetizzatori e dai campioni vocali mandati in loop per tutta la durata della traccia. Nella parte conclusiva della produzione si aggiunge un oscillatore per smorzare la ripetitività.
Già dalle prime note, Fat Signal risulta coinvolgente: si parte subito con una ritmica minimale a suon di clap e snare, una timbrica calda e una chitarra funky. Pochi elementi e il gioco è fatto, la traccia funziona e scorre fluida, ricca di fascinazioni e influenze. Passiamo all’ottovolante di Mooncake: dall’house classico fino al funk che si insinua nella traccia con una chitarra catchy. Un gioco di dissolvenze svela l’animo più acido e ruvido del duosmorzato delle percussioni tropicali.
Lycopersicum si chiude con l’omaggio alla black music di Black Pot, una traccia dal ritmo contagioso, epilogo perfetto per un Ep che guarda con nostalgia agli anni d’oro dell’house.
Si parte dal suono classico del funk e dell’house per riproporli in maniera personale e contemporanea, gli Smoke Density conservano un legame con le origini definendo la propria direzione tra groove e semplicità, il risultato è soddisfacente e omogeneo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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