Un passo in avanti per il collettivo Snowdrops
Dopo l’ottimo Inner Fires dello scorso anno, il collettivo francese Snowdrops giunge al terzo album con Missing Island pubblicato da Injazero Records il 25 novembre 2022.
Sette nuovi brani composti dai polistrumentisti Christine Ott e Mathieu Gabry affiancati dalla violista Anne-Irène Kempf; attingendo dalla musica classica contemporanea, dal post-folk e dall’elettroacustica il duo, diventato per l’occasione un trio, va a formare un affresco musicale fortemente emozionale e dalla potente drammaticità.
L’apertura dell’album è affidata a Retour à la terre, un brano dall’atmosfera eterea. Lentamente la prima traccia si gonfia come una pianta che germoglia fino a far sbocciare fiori profumati. Allo stesso modo la composizione acquista consistenza con la viola della Kempf che si fa largo tra piano e organo.
A seguire Firebirds è tra i brani più intensi e suggestivi di Missing Island: delicate ma allo stesso tempo vorticose progressioni dell’Onde Martenot si muovono come una danza fluida, a volte dialogando col piano, altre con la viola in un perfetto connubio tra classica contemporanea e musica da colonna sonora.
La seconda metà dell’album si apre con Nostalgia de la luz dando una svolta più profonda e metafisica al disco. La quarta traccia, chiaramente ispirata al documentario omonimo diretto da Patricio Guzmán che ha affrontato l’impatto duraturo della dittatura genocida del Cile di Pinochet, è una composizione estremamente emozionante, con i tre musicisti in grado, attraverso note basse e trame complesse, di toccare l’animo dell’ascoltatore.
Introdotto dall’organo della Ott, Comme un souffle qui vient vive di contrasti, in primis quello tra le note gentili del piano e il turbolento motivo della viola. Una narrazione dalla forza dirompente che colloca questo brano tra i migliori del disco.
Missing Island segna un altro passo in avanti per il trio che è stato capace di legare perfettamente i propri strumenti creando un sound penetrante e profondo in grado di colpire fin da subito l’attenzione dell’ascoltatore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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