Soft People: la fusione perfetta di due Absolute Boys
Uniti
Soft People è un progetto di due musicisti che hanno iniziato a lavorare insieme un po’ di tempo fa. Jonh Metz e Caleb Nichols, infatti, si sono incontrati nel 2009, membri di uno stesso gruppo, i Grand Lake. Hanno iniziato ad uscire insieme e, addirittura, adesso sono sposati da ben sei anni. Insomma, questo sembra il classico caso di unione professionale, musicale che diventa poi unione per la vita.
Non è il primo album che producono i nostri Boys, e dopo American Men del 2017, concepito come critica al capitalismo, alla tossicità del patriarcato e alla cronica mascolinità in cui l’uomo si ritrova, arriva Absolute Boys. L’album è decisamente apolitico, ma dichiaratamente queer. In uscita il 2 ottobre 2020 per la Sandwich Kingdom, Absolute Boys è stato scritto, registrato e prodotto interamente da Soft People.
Dieci brani che hanno a che fare con la luna, con le persone, con i pensieri e i desideri. Nel suono dei Soft People è chiaramente invadente un certo glimmery anni ’80, unito a basi elettroniche più moderne. Non è un caso che ciò che esiste in un gruppo e, in questo caso, in una coppia possa influenzare quello che si rende da un punto di vista musicale. Infatti questo perfetto mix tra “vecchio e nuovo” diventa anche simbolico per mostrare quanto queste personalità si siano influenzate. E quante nel loro amore verso l’uno verso l’altro e verso la musica, abbiamo riversato questa fusione.
È un album sofisticato, che parla a chiunque: di particolare carattere è il brano d’apertura New Moon, che sognante ci fa immaginare insieme alla persona amata, lì a guardare una nuova luna, intesa come quel momento perfetto in cui usciamo allo scoperto e siamo semplicemente noi stessi.
Ramon, Louis, William, Alex, tutte persone che diventano brani e che non restano nella fantasia, ma invadono e compromettono la realtà. Ritorna una luna, ormai nitida in I Saw The Moon!, pezzo più rock e decisamente sincero, evoluto e maturo.
Tutto testimonia che Absolute Boys è il culmine naturale, non solo di una storia musicale e di carriera, ma anche soprattutto di una relazione d’amore!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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