Solaris: la risposta alla frustrazione
A un anno dal debut album Un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte (Bronson Recordings) i Solaris allargano la loro formazione con Nicola Manzan agli archi e gli Ottone Pesante ai fiati con i quali realizzano il nuovo Ep Io non trovo in lui nessuna colpa, pubblicato il 22 luglio 2021 per Bronson Recordings.
Due nuove tracce dal sound epico, granitico e di grande impatto per il super gruppo romagnolo, nate dalla frustrazione di non poter suonare dal vivo.
Marcho, il primo dei due brani dell’Ep, è una dedica a Marco Bedini, in arte MarchoGronge, frontman della band electro-punk Gronge. Sette minuti per una energica miscela di grunge ed heavynoise con le esplosive chitarre ad accompagnare la particolare voce di Alberto Casadei. L’inizio del brano affidato ai fiati e ad un luminoso arpeggio si rivela morbido e sinuoso fino a quando non s’inserisce la sezione ritmica. La band erige così un imponente muro sonoro con quell’attitudine punk che li ha contraddistinti dagli esordi. Un sound abrasivo smorzato dai fiati imperiosi degli Ottone Pesante.
0050AA è un mix tra i Massimo Volume e i Ritmo Tribale, chiari i riferimenti agli anni ‘90 con le chitarre distorte che tessono una trama post-metal lasciando nelle parti strumentali lo spazio ai fiati e agli archi di dare colore al brano. Ben si sposano le chitarre graffianti con la voce sporca di Alberto, un urlato pieno di rabbia, figlio della frustrazione di non aver potuto suonare durante questi mesi. Il finale di 0050AA è una citazione biblica dalla quale deriva il titolo dell’Ep e fa riferimento ai sentimenti di noia e indifferenza, all’accidia in quanto certe persone si sono “lavate le mani” anziché prendere posizione per difendere le categorie più colpite dalle conseguenze della pandemia.
Concludendo Io non trovo in lui nessuna colpa è un lavoro che segna un ulteriore passo avanti nella carriera dei Solaris, arricchendo con nuove influenze le loro composizioni ma che fanno sempre capo all’immediatezza e alla ruvidità del rock.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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