Il suono cupo e visionario di Somnoroase Păsărele
Artista interdisciplinare, il rumeno Gili Mocanu è conosciuto perlopiù per le sue opere pittoriche esposte in numerose importanti gallerie e musei in tutto il mondo, ma non solo, dagli anni Novantaproduce musica sperimentale con i moniker di Somnoroase Păsărele (dal nome della poesia più famosa del poeta nazionale rumeno Mihai Eminescu) e CentrulI steric.
La sua musica è una miscela anomala realizzata impiegando suoni atipici di synth, tecniche sull’analisi deglispettri di frequenze ed elementi asimmetrici o non ritmici,avventurandosi in territori minimalisti, ambient e drone.
L’esplorazione sonora di Somnoroase Păsărele continua con 0RT0 (V-VI), nuova uscita discografica per l’etichetta di Bucarest Beach Buddies Records. Due tracce per un totale di quasi venti minuti durante i quali l’artista di Costanza dà forma ad un suono visionario basato sulle immagini del mondo interiore.
I brani sono il risultato dell’esplorazione di due texture inquietanti e misteriose nelle quali confluiscono dark ambient, harsh noise e sperimentazione dando come risultato una musica idiosincratica.
SUITE V, la prima delle due tracce, parte come un flusso ambientale morbido puntellato di glich dilatati fino a farli svanire lentamente. Contemporaneamente il flusso si gonfia venendo attraversato da scariche elettriche che contribuiscono a creare uno stato di tensione. Nella parte centrale il noise diventa dilagante: ronzii assordanti e feedback metallici si espandono ed esplodono in impulsi sinistri che infrangono il silenzio lasciando il posto a vibrazioni assordanti.
La successiva SUITE VI è uno spazio complesso nella quale convivono forme asimmetriche e frammenti ruvidi, la risultante è un fluire magnetico che va sgretolandosi in maniera spedita culminando in un finale pacato di pura sound art.
Con 0RT0 (V-VI) Somnoroase Păsărele aggiunge un altra tassello nella sua impressionante discografia, un capitolo interessante della sua carriera che va ad indagare il terrore insito nell’uomo, dando attraverso l’ascolto della sua musica la sensazione di essere avvolti da uno sciame di zanzare o essere al centro di un terremoto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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