Le infinite possibilità di Soul Basement
Vi ricordate di quando si poteva uscire per gustare un bell’aperitivo con gli amici e stazionare tranquillamente fuori al locale con tanto di drink e musica di sottofondo, senza alcun tipo di preoccupazione.
Adesso immaginate che qualsiasi ostacolo, normativo e non, venga meno e dunque che si possa tornare a farlo, che il locale sia situato sulla cima d’una montagna e che da lassù si possa godere proprio di una bella vista. Un disco perfettamente coerente con il momento (e con la proposta musicale attuale) potrebbe essere questo delizioso The Possibility Of Happiness, opera ultima del musicista e produttore siracusano Fabio Puglisi aka Soul Basement.
The Possibility Of Happiness è un disco studiato a tavolino, pensato per fare breccia nel cuore di un certo tipo di pubblico (mettiamo under 30), che si presta ad ascolti estemporanei e per nulla impegnativi e che risulta molto equilibrato dall’inizio alla fine.
Parla un linguaggio assolutamente moderno che unisce l’hip-hop nudo e crudo alla trap passando per contemporary R&B, neo-soul e vaporwave, tanto da poter accostare il suo sound a quello di nomi del calibro di Tyler The creator e Frank Ocean ma anche a King Krule e Childish Gambino.
Summertime è la traccia d’apertura: le atmosfere sospese, la ritmica lanciata e un ritornello efficacissimo sono i fattori di un’equazione quasi perfetta.
La successiva Get rich, seppur dotata di ottime intuizioni melodiche risulta abbastanza piatta, mentre Jambalaya, al contrario, si caratterizza per le movenze hip-hop, groove accattivante ed un fluido flow.
Let you go è pervasa di Trap invece Energy in the possibility strizza l’occhio al neo-soul con le sue armonie leggere.
Si arriva così alla doppietta meglio riuscita del disco, introdotta da The good question e conclusa da Curtain call, due tracce molto ben costruite, dove emerge tutta la devozione di Soul Basement alla causa Lo-Fi.
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