Un disco di transizione per gli Space Afrika
Accantonata la dub techno di hybtwibt?, gli Space Afrika hanno voglia di cambiare le carte in tavola con il nuovo album Honest Labour. Il duo di Manchester si svincola dagli schemi del passato per realizzare un lavoro onirico e delirante in sintonia col momento che stiamo attraversando.
Honest Labour, pubblicato il 27 agosto via Dais, è una raccolta di 19 tracce che scorrono con una sinergia e una raffinatezza tanto rara quanto radicale: “un omaggio all’energia del Regno Unito e un album sull’amore e la perdita” come gli stessi JoshReidy&JoshuaInyang hanno dichiarato.
L’album oscilla tra l’ambient onirico e il downtempo cosmico espandendo la tavolozza sonora del duo grazie all’uso di archi classici, chitarre scintillanti e cameo vocali visionari allargando i confini di un sound enigmatico e struggente.
Un inizio morbido e rassicurante quello di yyyyyy2222, un flusso onirico che funge da punto di contatto con il passato. Spazio ai suoni urbani di Lose You Beau, un tappeto sonoro ambientale gira in loop per tutta la durata della traccia impreziosito da campioni vocali che conferiscono il carattere tribale alla produzione. Con LV il duo introduce le chitarre all’interno della propria musica: un gioco di contrasti tra le distorsioni di fondo e gli arpeggi scintillanti che rendono la traccia vivida e suggestiva.
La soave voce di Guest si poggia leggera sulla base dowtempo di Rings, un beat morbido e sognante intervallato da glitch e scariche elettriche che danno quella giusta tensione a una produzione calda e sensuale. Il rap di Blackhaine arricchisce B£E, una traccia densa per uno dei pochi momenti cupi del disco. Un brano semplice costruito attorno a pochi elementi che risaltano la voce di Blackhaine fino a giungere al finale orchestrale per uno degli episodi migliori del disco. Sonorità suadenti per Girl Scout Cookies con Bianca Scout impegnata a prestare la sua voce tra una prima parte del brano delicata ed eterea e la seconda con un basso dub derivante dalla scuola trip hop dei Portishead.
In chiusura prima Strength col featuring di LA Timpae poi la title track con HforSpirit danno sfoggio della rarefatta eleganza del duo ponendo fino ad un album che sa di disco di transizione. Cosa ci riserveranno in futuro gli Space Afrika potrà dircelo solo il tempo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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