Linearità temporanea in un mondo lisergico per Spiem.Im
Exaland è il nuovo Ep del collettivo torinese dei Spime.Im, in esso si esplora la realtà digitale, i confini e le possibilità dell’identità e della percezione in un mondo in cui i doppioni virtuali assumono una posizione onnicomprensiva.
Pubblicato il 24 maggio 2019 da Ous Records, l’Ep è frutto dell’intreccio tra fantasia e realtà, scienza e umanità ad opera di Davide Tomat, Gabriele Ottino, Stefano Maccarelli e Marco Casolati.
Sette tracce dalle trame eteree che mischiano una componente umana e tutto ciò che da essa deriva come il suscitare emozioni, con una componente data dalle potenzialità tecnologiche che rendono le tracce algide e mutevoli.
Exaland si apre con l’elettronica frastagliata di Exaland V, un ponte tra il mondo reale e quello artificiale, un alternarsi di momenti spinti ad altri ambient più calmi, una traccia a metà strada tra suoni simili a rasoi e trame di cristallo.
Segue la fredda Exaland VI con un sovraccarico di synth e modulari, tali da creare una fitta rete di elettronica neurale atte a modellare la forma e lo spazio durante lo scorrere della produzione.
Le tracce ci conducono in un viaggio temporaneamente lineare, attraverso uno spazio narrativo modellato da paesaggi psichedelici, colori sintetici e oggetti mutanti.
In Exaland XII gli Spime.Im giocano con le forme, un vorticoso martello pneumatico scolpisce le strutture di una produzione in cui l’elettronica viene scomposta per ottenere linee nuove e artificiali, la materia sonora viene così plasmata.
Linee morbide per Exaland VII posta in chiusura del lavoro, una traccia fluttuante e onirica, consacrata a frenare il lato delle macchine per far venir fuori il lato più umano e quieto di Exaland.
La musica degli Spime.Im è arte, un collegamento tra l’artificiale e l’umano per generare forme e trame sostanzialmente nuove tali da trasportarci in una dimensione parallela dove l’uomo incontra le macchine.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti