La spontaneità degli Spindle Ensemble
Provenienti da Bristol, gli Spindle Ensemble sono un quartetto di musica classica contemporanea formato da Daniel Inzani (Yola, Alabasterde Plume, Tezeta) al piano e all’arpa,dal percussionista Harriet Riley (Paraorchestra di Charles Hazelwood, Bristol Symphony Orchestra), dal violoncellista Jo Silverston (Mesadorm) e dalla violinista Caelia Lunniss (Edward Penfold).
Inkling, pubblicato da Hidden Notes Records, è il loro secondo album:le sei tracce scorrono in maniera imprevedibile, una sorprendente formula a base di musica da camera dal carattere cinematografico per un’esperienza d’ascolto unica nel suo genere grazie al metodo Blumlein, una tecnica di registrazione stereo in cui una coppia di microfoni vintage ricrea le caratteristiche spaziali ideali di una stanza.
Inkling si apre con le note soavi del piano e del vibrafono, la title track è pervasa da un’aura di tristezza, una narrazione drammatica dettata dal suono del piano e degli archi, un continuo cambio di dinamiche tra gli slanci degli strumenti a corda fino al giungere al lento movimento del piano. Una traccia che descrive a pieno il mondo sorprendente e stimolante degli Spindle Ensemble.
Con Caligo il quartetto intreccia arpa, archi, marimba e contrabbasso per ottenere un tappeto sonoro brioso e carico di melodie. Un sound lussureggiante dalle influenze jazz e dalle percussioni dal sapore orientale per una traccia imprevedibile.
Vibrafono e pianoforte tessono la frizzante trama di Chase, intense progressioni che di botto rallentano per far venir fuori il suono soave degli archi impreziosito dalle pulsazioni della marimba. Un finale spumeggiante che riprende la prima parte della traccia.
Suoni fluidi per la conclusiva Genie, una composizione morbida che guarda ai maestri Satie e Glass.
Tirando le somme Inkling è un lavoro spontaneo, frutto dell’improvvisazione nel quale si sentono le influenze tanto dei compositori Pärt, Ravel, Reich e MoonDog quanto dell’estetica minimalista alla Penguin Cafe Orchestra.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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