Un esperimento di puro piacere pop
A due anni da Anohito, il quintetto di avant-pop Spirit Fest ha rilasciato ilsuo terzo album, Mirage Mirage, pubblicato il 15 maggio da Morr Music. Saya e Takashi Ueno (Tenniscoats), Markus Acher (The Notwist), Mathew Fowler (Jam Money, Bons) e Cico Beck (Joasinho, Aloa Input e The Notwist) danno alla luce il loro disco più ricco e profondo, puramente pop.
Il terzo disco in studio della band comprende 14 tracce nate dall’amicizia sull’asse Giappone-Germania, infatti le canzoni parlano di relazioni, sogni ed esperienze collettive farcite da una sincera generosità infantile nei confronti della musica e una giocosità con un surrealismo quotidiano che si percepiscein tutto l’album.
Un delicato arpeggio accompagna la prima traccia,Yesteryears è una ninna nanna cantata a più voci, un brano morbido di solo voce e chitarra acustica, arricchito giusto da qualche intervento leggero di synth e un campione vocale per non rendere la canzone monotona. Un mantra pop psichedelico è Zenbu Honto (EveryThing Is Everything): sette minuti di elettronica strisciante e fieldrecording che crescono in un percorso sonoro tracciato da chitarra, batteria e pianoforte.Seppur mantenendo alcuni aspetti sperimentali, Mirage tende ad avere una forma canzone più delineata, una piccola gemma pop che sfrutta la soffice voce di Acher. E’ proprio alla band di Markus che ricorda questo pezzo dalla trama gioiosa basata su un beat elettronico. Con The Snow Falls On Everyone si cambia registro: accattivante cantautorato folk dalle venature malinconiche che gioca sui contrasti delle due voci.
Tra le tante frecce nella faretra degli Spirit Fest, Honest Bee è quella più dolce, un letto di chitarra e piano sul quale si poggia la voce ammaliante di Saya.
Mirage Mirage è un album genuino e sincero, molto godibile, con la giusta attenzione per gli arrangiamenti, avant-pop raffinato che esula da perseguire ambizioni da classifica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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