L’urlo di rabbia degli Spirit Skinned
La forza delle parole al servizio di un sound energico tra grime, industrial, hardcore e musique concrète, è così che si presenta il duo israeliano formato da Ben Ronen AKA Diburnagua, ex cantante in vari progetti punk e noise nell’area di Tel Aviv e il produttore Ofer Tisser, figura centrale nella scena musicale underground di Gerusalemme. Politica ed espressionismo diventano così il manifesto degli Spirit Skinned, al debutto per Edelfaul.
Un approccio radicale e d.i.y. per una musica che disorienta, senza compromessi, che farà felici gli ascoltatori dei Death Grips, Dalek, Kinlaw & Franco Franco.
Una ritmica lenta e ossessiva introduce la prima traccia, Dry Season. La voce mantrica di Diburnagua è accompagnata da piccole modulazioni che ben s’incastrano con le pulsazioni dal sapore industriale, figlie della rabbia del duo. Leaving Room suona storta, potente e con grossi bassi. Il connubio tra suoni sperimentali e inquietanti con la voce roca e profonda di Ronen si rivelano un matrimonio ben riuscito. La forma parola diventa così l’unica arma di rivolta possibile.
Con Hatuli il duo vira verso sonorità noise con il violino e il basso che rumoreggiano per creare un tappeto oscuro composto da note stridenti. Su di essosi poggia in maniera prepotente la voce da vecchio punk di Ronen, graffiante, spesso urlata, che ci conduce direttamente agli inferi.
In chiusura Once Was Blind è un insieme di note sospese, rumori e suoni gutturali che vanno a formare la texture sulla quale rappa in maniera ossessiva Diburnagua. L’album si conclude toccando il suo picco massimo di sperimentazione.
Quando l’Hip hop incontra l’elettronica dai ritmi industriali e sperimentali, il risultato è un lavoro avvincente. Gli Spirit Skinned esplorano il processo di trasformazione e crescita emotiva attraverso suoni e parole, concentrandosi su idee di trauma, disillusione dalle lotte politiche e paura dell’incertezza futura.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti