Squncr: superare i confini tra archivi sonori e musica
A meno di un anno da The Blue of Distance, François Larini aka Squncr torna su Elli Records con un nuovo disco intitolato …drowned out…, un progetto che invita l’ascoltatore a superare i confini tra archivi sonori e musica, tra scienze sociali e arte, al di là delle restrizioni delle discipline.
L’album è composto da quattro movimenti ispirati principalmente dal documento sonoro legato alla città di Ouagadougou (Burkina Faso, Africa occidentale) e al suo passato coloniale. Messe des Savanes è stata registrata nel 1956, all’interno della cattedrale di Ouagadougou, una messa cattolica cantata in “puro stile tradizionale africano” che Squncr utilizza come fonte sonora, ricampionata e riscritta, fino ad ottenere il materiale originale di …drowned out….
Con ...drowned out… I Squncr crea magistralmente un paesaggio sonoro che sfida le nozioni convenzionali della musica. La prima traccia è formata da frammenti sonori e suoni di nastri che accompagnano le voci campionate da la Messe des Savanes. Il risultato è un brano dalle atmosfere affascinanti che evoca un senso di introspezione e meraviglia.
Nella seconda traccia il noise iniziale aggiunge alla narrativa generale un ulteriore livello di complessità. Se l’inizio di …drowned out… II si presenta oscuro e claustrofobico, il seguito è granuloso e felice con il nostro impegnato nel rielaborare e dilatare il suono con un approccio audace.
In chiusura …drowned out… IV suona contemporaneamente inquietante e potente: ruvidi nervosismi accompagnano le voci campionate in passaggi frenetici deformando i suoni fino ad ottenere una rete inestricabile che si muove tra sperimentazione, improvvisazione ed ambient.
A Squncr va il merito di aver creato un album che risulta coeso e fluido, nonostante la sua diversificata tavolozza sonora. Con …drowned out… il nostro mette in discussione alcuni processi – per lo più inconsci – che alimentano luoghi comuni e pregiudizi radicati. Il risultato trascende i confini del genere spingendosi oltre i limiti di ciò che la musica può ottenere.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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