Si è accesa la fiamma di Stefano Guzzetti
Un sound unico nato dal connubio tra musica classica contemporanea e elettronica minimale per Stefano Guzzetti, uno dei maggiori esponenti della scena Neoclassica europea che torna in pista con un nuovo album.
Lumen, in uscita il 28 maggio 2021 per 2020 Editions / Mute Song LTD. / Believe, è il seguito di Leaf del 2016. Un album illuminante, speranzoso, che parla di luce percepita come un elemento di fede, di perseveranza contro le avversità, di puro amore o l’essenza della vita.
Lumen si apre con le note malinconiche di Diverge. Il primo brano si muove su due linee differenti, gli archi e il piano, che partono insieme e si separano l’una dall’altra. Un lento crescere per una delicata intensità che ben racconta di una relazione destinata a terminare.
I toni morbidi di Like Waves sono lo scrigno perfetto per un mare di sentimenti. Una texture altisonante viene enfatizzata dalle modulazioni elettroniche che risaltano l’uso degli strumenti acustici.
Un mix di malinconica solitudine per l’intima Croce che nasce dal bisogno di raggiungere un risultato ben sperato, inseguendolo con perseveranza e disciplina. Il brano nasce dalle note ripetute e delicate del piano che diventano un tutt’uno con le morbide melodie del trio d’archi.
In Secret Lovers la musica di Guzzetti è mossa dall’amore e dalla passione che spinge due persone ad incontrarsi e amarsi segretamente. Un inizio delicato come una storia d’amore che travolta dalla passione trova nell’utilizzo dell’elettronica un vortice in grado di avvolgere l’ascoltatore.
Lumen si conclude con Bubble – For Vaughan, dedicata al genio di Vaughan Oliver. Una composizione di solo piano, estremamente essenziale ed estremamente sentita per concludere il disco con leggerezza.
Si è accesa la fiamma del compositore, produttore e sound designer cagliaritano fino a diventare un incendio di emozioni. Una musica immaginifica, fragile, organica e piena d’amore che ben riflette l’ultimo anno chiusi in casa.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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