Drang: l’impulso elettronico di Stromboli
Impulso, spinta, persistenza: non solo le possibili traduzioni in italiano del termine tedesco drang, ma anche delle indicazioni chiare e precise sul nuovo album di Stromboli, progetto elettronico di Nico Pasquini.
In uscita il 25 settembre per Random Numbers, Drang è un nuovo capitolo nella discografia del musicista di stanza a Bologna, che avevamo avuto modo di apprezzare nella sua proposta a metà fra dark ambient e post-industrial già nei precedenti Volume Uno (2017) e Ghosting (2020).
Seguendo le coordinate sonore già note e le precedenti indicazioni concettuali forniteci dal titolo, è evidente come dal primo ascolto il nuovo album di Stromboli riesca a continuare il percorso già avviato senza perdere la voglia di innovare e rinnovarsi.
Con l’opening Stamina arriva l’introduzione in questo universo plasmato da riverberi metallici e astrazioni ambient, evidenziate ulteriormente sia dalle pulsioni industrial della successiva Hellblau sia dalla componente oscura e immaginifica di Aechmea.
Pur avendo codificato buona parte del sound già nei primi tre pezzi, non mancano variazioni sul tema e sorprese: Tropico caustico vive di ritmi e percussioni e sposta l’attenzione verso lidi tribal ambient, mentre Antrieb si piazza a metà fra loop sperimentali e divagazioni da clubbing.
Nella parte finale del disco c’è spazio per due dei brani più interessanti: Fumo negli occhi, un incontro fra library e scuola berlinese, e Exochorda, che attraverso pulsioni sotterranee, sbalzi improvvisi e cambiamenti d’umore repentini fa quasi da manifesto dell’intero album.
Drang è sicuramente il lavoro più coraggioso di Stromboli, che sperimenta ancora e forse più del solito, elaborando di volta in volta nuovi stimoli per la propria musica. Manca forse un po’ di compattezza tra brano e brano, e la dimensione del concept si perde in parte fra le tante idee, sicuramente ben elaborate ed interessanti. Forse non il suo disco migliore, ma perfetto per gli amanti delle sfide e dei suoni originali.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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