Un’eruzione di suoni per Stromboli
Direttamente da Bologna, Stromboli è un progetto ambient / drone / noise dall’attitudine punk di cui si sa ben poco. Dopo aver debuttato con l’Ep omonimo pubblicato il 17 febbraio 2015 da Maple Death Records, fa il suo ritorno con Ghosting in uscita in digitale e cassetta il 24 gennaio 2020 per Oltrarno Recordings, etichetta dedita al clubbing che prende il nome da un antico quartiere di Firenze in cui gli artigiani modellano forme e mescolano i colori da centinaia di anni.
Ghosting non è un viaggio facile, è un disco ostico, impegnativo, un assaggio della nostra vita quotidiana e della lotta tra le forze terrene e ultraterrene.
Rumore bianco e strutture minimaliste tali da ricordare Tim Hecker, è questo il raggio di azione di Stromboli che con Dive ci pone di fronte ad un equilibrio e una compostezza sonora che fa presa sul nostro stato mentale.
Armato di synth (Korg MS 20, Korg Poly 800, Siel Orchestra II, Stylophone GEN X-1), sequencer (Korg SQ-1), sampler (Roland SP555) e lapsteel, Stromboli costruisce un suono ruvido e oscuro, ai confini della psichedelica più marcia e acida (Split) come una forza che sale dal sottosuolo.
Droni metallici che danno forma concreta a un futuro prossimo, un sound monolitico ambient-techno dalle strutture amorfe che riporta alla mente gli Autechre (Rip).
Gli impulsi elettronici ai quali ci sottopone Stomboli si evolvono e cambiano durante tutto l’album, giocando con padronanza con le dinamiche e le frequenze (Sins), non mancano di certo momenti più pacati ed eterei, ma allo stesso tempo puntando sempre su suoni viscerali e abrasivi (Parallels).
Stromboli ridefinisce i confini dell’ambient, creando un bellissimo mondo oscuro che ruota attorno ad eleganti melodie, conformazioni soniche mutabili, ritmi urbani e droni iper-espansi. Ghosting è un album che ha il potere di raccontare attraverso l’uso dei suoni senza avvalersi delle parole.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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