I suoni inquieti e inquietanti di Subduxtion
Christopher Gilmore (Subduxtion, FluiD) è un compositore e produttore americano dedito alla connessione tra un sound oscuro e pesante con l’elettronica e la psichedelica, mettendo in relazione ambient, drone / doom metal e noise.
Il musicista di Kansas City con lo pseudonimo di Subduxtion ha dato alla luce un nuovo album: The Black Point, in uscita il 6 dicembre 2019 per l’etichetta del New Jersey Aagoo Records.
Sette tracce dal denso tessuto sonoro che combinano atmosfere oscure al suono elettronico futurista, figlio di rumori e pattern opprimenti.
Il disco si apre con l’oscura trama ambient di The Ancients, un lento strisciare in territori post apocalittici e stati d’animo industriali. Frail (Fixed Later) è un mix di suoni taglienti e un cuore ritmico pulsante, che oscilla tra un mood tranquillo e opprimente, un rito violento per un loop di sette minuti che apre in due la mente.
Sicuramente quella che brilla di più tra le sette tracce di questo lavoro è Abstract Decaying: se nella prima parte della strumentale la traccia è in continuo movimento, con costanti cambi ritmici, nella seconda parte Gilmore sviluppa su un tappeto ambient polveroso e atmosferico.
Dopo tanta oscurità sicuramente ci lascia spiazzati trovare una traccia come la title track: una composizione solenne per archi intarsiata di elettronica minimale e note sospese di piano che disegna la colonna sonora di uno stato d’animo triste e malinconico.
The Black Point è un Lp molto curato per quanto riguarda la componente del suono ma che alla lunga può stancare facilmente a causa delle ritmiche piatte e delle dinamiche costanti, che fanno sì che le produzioni risultino difficilmente digeribili per chi non è avvezzo a suite di questo tipo. Ciò nonostante l’album si erge su un muro di suono cupo e pietrificante che sicuramente farà brezza tra i fan di NIN, Author and punisher e Einstürzende Neubauten.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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