Il grande (s)ballo di Crawl
Musica da (s)ballo per Crawl, un disco costruito per stordire e alterare la percezione delle cose di colui che ne fruisce al pari di un doppio Whisky sparato a stomaco vuoto.
Gli ingredienti alla base del potente artefatto sono facilmente riconoscibili: elettronica danzereccia da rave music party, sprazzi di dub e soprattutto perforazioni techno che scandiscono ogni singolo brano.
Il promotore di questa iniziativa musicale, in uscita il 20 Novembre per Slab Note, è il francese Remì das Neves che da alcuni anni a questa parte si diverte a fare il comandante del sottomarino tecnoide Submarine FM dopo aver suonato math rock con i Çub, ambient con i Nejolid ed electro-pop con i Wild wild waves, oltre a collaborare con il collettivo L’Affect.
Crawl ha un interlocutore privilegiato ossia il pubblico degli underground party, del clubbing e della techno ma non si tratta tuttavia di un lavoro ortodosso, dal momento che non mancano esperimenti sonori e contaminazioni.
È questa la ragione per cui il disco può sorprendere piacevolmente chiunque vi si accosti se questi ha la pazienza di andare oltre la classica metrica techno. Il disco è introdotto da un fugace Intro seguito da Akinator, brano ricco di mescolanze nel quale si registra un’incursione vocale, femminile, la sola dell’intero disco, che strizza l’occhio alla deep-house.
Coquillages è la composizione più acid del disco mentre Happiness manager è melodica e tachicardiaca allo stesso tempo, perfetta per una pellicola da thriller post-moderno.
La title track gioca con l’electro-dub e i synth in un trip di ben nove minuti precedendo Mole ASMR, che potrebbe benissimo essere il nome di un modello di macchina volante del futuro o di una potente entità biologica parassitaria, ma per Das Neves è una costruzione sonora in stile ambient-techno.
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