Le visioni surreali di Sulk Rooms
Il compositore dello Yorkshire Thomas Ragsdale in arte Sulk Rooms approda su Decaying Spheres con un Ep ispirato al concetto di culti e società segrete.
Ceremony è una finestra su un mondo oscuro ricco di visioni surreali e incubi raccontato attraverso trame ruvide e movimenti sinistri in bilico tra dark ambient e drone music.
Cinque brani dall’atmosfera tetra, ispirati dai sentimenti d’inquietudine e terrore, sono il frutto di trasformazioni fluide e graduali ottenute attraverso il processo della sintesi granulare.
Episodi densi di lugubri droni coadiuvati con strati di granularità crepuscolare come nel caso della traccia di apertura, Stare At Me On Your Way Down, creano un sound dalla maestosa grandezza, sospeso tra drone meditativo e dark ambient occulta.
They Told Me They Drove You To It si regge su una lenta e oscura struttura composta da suoni strazianti che vanno a formare una spaventosa cattedrale sonora. La terza traccia è un fascinoso progetto incentrato sull’interazione dei droni e delle basse frequenze utilizzate per fare breccia nella psiche dell’ascoltatore.
In They Believe Letters Keep Me Company movimenti sotterranei emergono lentamente dal sottobosco di droni fluttuando verso l’ascoltatore. Una traccia di glaciale oscurità e melodie sintetiche con la quale Sulk Rooms esplora i sentieri del dark ambient sperimentale con uno sguardo disincantato.
In chiusura They Killed A Sacred Deer è pervaso da altalenanti note ansiogene che tagliano le crude dissonanze tanto da conferire alla traccia un senso di tragedia. Le basse frequenze vengono ripetute costantemente durante l’esecuzione del brano, quasi come un film che svela lentamente l’immagine terrificante di un massacro rituale.
L’esperienza di ascolto di Ceremony è profonda e oscura, una musica infestata da spettri, con Sulk Rooms che ha saputo negli anni sviluppare la sua personale visione del dark ambient sorprendendo per la sua capacità di fondere insieme sonorità diverse.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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