The Giant Nothing: ai confini dell’universo
Pur formatosi nel 2017, il debutto del gruppo Supervøid ha tardato ad arrivare, sino alla pubblicazione di The Giant Nothing, in uscita il 7 maggio 2021 per Subsound Records. Il trio originario, formato da Eraldo Bernocchi, Jacopo Pierazzuoli e Xabier Iriondo, tre musicisti da sempre avvezzi alla sperimentazione e all’avanguardia, si allarga con la presenza di Jo Quail e del suo violoncello.
Il disco è un’esplorazione in un mondo oscuro e nebuloso, in cui a far da padroni sono un atmospheric sludge metal di scuola Isis e possenti sfuriate noise, ma c’è spazio anche per dark ambient nei momenti più riflessivi, oltre ad un costante sapore space. In apertura 1.8 Billion Light Year Structure trascina immediatamente l’ascoltatore in un baratro ruvido e pesante, una costante dell’intero album.
A smussare questa durezza sonora ci pensa proprio il violoncello, il cui ruolo diventa sempre più importante con il passare del minutaggio, sia quando i passaggi si fanno più delicati ed introspettivi (A Cold Spot) sia quando accompagna le divagazioni noise di Eridanus – The Biggest Thing.
L’assenza del basso non solo conferisce maggior acidità alla batteria di Pierazzuoli, ma riveste di un suono diverso le chitarre, che in brani come The Acceleration of Universe danno libero sfogo alla propria creatività. Chiude The Largest Structure Ever Found by Humanity, un felice connubio fra sonorità cosmiche e vaghi ricordi orientaleggianti.
The Giant Nothing, nonostante la sua evidente carica sperimentale, non è un lavoro estremamente innovativo, ma ricco di tante buone idee. Alcuni pezzi, soprattutto quelli nella prima parte, spiccano su altri, pur rimanendo evidente la cura con cui è stato creato ogni dettaglio.
Ai Supervøid va dato il merito di aver dato vita ad un disco coraggioso e intelligente, come del resto ci si aspetta da musicisti di questo calibro.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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